Praga è una delle città più belle del mondo

di admin
Statua di San Venceslao che cavalca un Cavallo Morto

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Inizio col dire che nel caso specifico la premessa sarà un po’ più lunga del solito, ma c’è più di un motivo. Prima di tutto, questo diario è la seconda parte (e degna conclusione) del mio quarto week-end fuori del 2020; il racconto pubblicato precedentemente su Ratisbona (vedi post dedicato) rappresenta l’alta metà della mela. Detto ciò, questa che sto per descrivere minuziosamente è la mia quarta volta a Praga, capitale della Repubblica Ceca. Chi mi conosce sa che sono dannatamente convinto del fatto che i “bis” di luoghi già visti siano delle folli perdite di tempo e di denaro, quindi figuriamoci i “tris” o addirittura i “poker”. Il fatto è che le precedenti tre esperienze sono sempre state in compagnia di qualcun’altro e ciò significa che non ho mai potuto setacciare la città a modo mio; sono quasi sicuro che nella somma delle tre tornate avrò visto si e no due decimi di quello che mi regalerà la giornata che mi aspetta nella quale sarò completamente da solo. La mappa preparata da casa quasi scoppia per quanti punti di interesse ho segnato ed ho promesso a me stesso che quella attuale sarà l’ultima volta che metterò piede qui, se non per usare spudoratamente l’aeroporto o la stazione locale come semplici scali per raggiungere altre destinazioni. Sono quindi prontissimo e preparatissimo al “full immersion” che mi aspetta. Ma c’è dell’altro: qualcosa le mie esperienze precedenti me lo hanno insegnato e non sto parlando di eventi positivi. In primis, gli abitanti di Praga sanno perfettamente che la loro città è una delle più turistiche del mondo e, ormai da anni, hanno affinato tutte le vie possibili per derubare i loro ospiti; a me capitò probabilmente il top del top (ovvero il furto del portafogli in metropolitana), ma sono ancora attualissime le fregature date dagli uffici cambiavalute, le fregature alle biglietterie dei mezzi pubblici dove gli stessi addetti prima ti consigliano una cosa e poi ti dicono che è sbagliata emettendo multe salatissime e così via. In Repubblica Ceca sono stato altre volte e non mi è mai capitato nulla di tutto ciò; è proprio Praga che è così e bisogna sempre avere mille occhi aperti davanti a quei micro-criminali autorizzati. Li il concetto di aiuto è qualcosa di puramente astratto e relativo. Inutile dire che in questa occasione sono partito preparato all’ennesima potenza e non c’è stato alcun modo per quei maledetti mentecatti di spillarmi neanche un singolo centesimo che io non volessi tirare fuori. Ci tengo anche a ricordare che Praga è quella che io definisco la città dai mille musei inutili: si tratta di esposizioni ridicole e senza senso atte (di nuovo) a far pagare tickets per mostrare mere assurdità. Per questo motivo nel post che seguirà non si parlerà mai del museo delle macchine del sesso, del museo della tortura, del museo dell’alchemia e similari che, ripeto, interpreto solo come pure ed inutili minchiate. Come se non bastasse c’è da dire che si paga praticamente di tutto (compresi gli ingressi nei giardini, per esempio, per i quali non sono disposto a sborsare neanche un centesimo per un mio principio personale) e pure con richieste sempre esose; poco o niente è gratuito e ciò è male. Di contro ho una certezza positiva: Praga ha tantissimo da offrire (e ne sapranno qualcosa le mie gambe alla fine della giornata), ma posso affermare senza paura di essere smentito che la bellezza la nasconde in ogni suo centimetro e non solo nelle attrazioni canoniche: spesso basta fare un giro a 360 gradi su se stessi guardando solo i palazzi per rimanere incantati, anche quelli più semplici e normali; è un posto incredibile che deve essere vissuto in una certa maniera ed è questa la ragione principale che mi ha spinto a tornare ancora. Detto questo è finalmente è arrivato il momento di smetterla con le chiacchiere e di passare con i fatti a vedere cosa è successo…

Sabato sera: alle 18:10 parte il Flixbus dalla stazione di Ratisbona con destinazione Praga ed io sono a bordo. Riesco a prendere un posto al finestrino ed è per me una manna dal cielo perchè, approfittando del buio all’esterno che non mi dà modo di vedere niente di interessante, consumo una degna dormita che mi permette di riprendere parzialmente le forze perdute. Alle 21:20 scendo all’autostazione del quartiere Florenc che conosco già per averla adoperata come scalo in precedenti occasioni. E’ abbastanza tardi, così imposto subito il navigatore verso un supermercato a marchio Billa (aperto ogni giorno fino alle 23:00) dove acquisto le cose necessarie per la cena che consumerò in camera di qui a poco. Il pagamento lo faccio in valuta locale con la mia carta Revolut, ovviamente dopo aver fatto lo switch tra Euro e Corone Ceche. In tasca ho solo pochissimi spicci in contanti ed è una scelta ponderata prima della partenza; come ho già detto nella premessa, questa è una città molto rischiosa dal punto di vista della microcriminalità in generale, per cui se malauguratamente dovesse succedermi il bis del furto del portafogli, quei bastardi dei ladri dovranno spartirsi solo le tessere del supermercato e della biblioteca, ma zero soldi. Con la busta che tengo ben salda percorro 1,4 kilometri che mi separano dall’hotel prenotato dall’Italia ubicato in zona tre. Tutto fila liscio e, chiave in mano, entro nella stanza e mi metto a mangiare mentre finisco la serata giocando col mio fedele calcio manageriale.

Domenica mattina: la sveglia è fissata per le 7:30, ma la verità è che fino alle 8:00 non riesco ad alzarmi; ultimamente faccio una fatica atroce a scendere dal letto e se prima succedeva solo nei giorni lavorativi, adesso vale anche durante i viaggi. Mi affaccio alla finestra e vedo che il meteo è un lontano parente di quello visto ieri in Germania: quel bellissimo e caldo sole potrò sognarmelo perchè il cielo è coperto da una fitta coltre di nuvole che minacciano pioggia da un momento all’altro. Raduno le mie cose, faccio il check-out e muovo le gambe che, col senno di poi, fermerò soltanto intorno alle 20:30 di stasera dopo dodici ore di camminata ininterrotta. Il primo punto di interesse che ho appena fuori dall’albergo è la strana “Statua di Jaroslav Hasek”, scrittore locale.

Statua di Jaroslav Hasek

Statua di Jaroslav Hasek

Inizia da qui la prima scarpinata della giornata perchè il prossimo obiettivo che ho consiste nel raggiungere la Collina Vitkov per guardare da vicino il “Memoriale Nazionale a Jan Zizka”, condottiero ceco e leader hussita. Pare che la statua equestre a lui dedicata sia la terza più grande del mondo nel suo genere, cosa da non sottovalutare.  La ciliegina sulla torta è la possibilità di ammirare la città dall’alto e non me la lascio certo sfuggire, anche se so per certo che avrò almeno un’altra occasione da angolazione diversa nel prosieguo della giornata.

Memoriale Nazionale a Jan Zizka - fronte

Memoriale Nazionale a Jan Zizka – fronte

Memoriale Nazionale a Jan Zizka - lato

Memoriale Nazionale a Jan Zizka – lato

Vista di Praga dalla Collina Vitkov

Vista di Praga dalla Collina Vitkov

Torno al piano strada e continuo il mio giro; stavolta tocca alla “Scultura per Karel Havlicek Borovsky” (altro scrittore) fare da protagonista al centro di una piazza. Segue la “Chiesa di St. Prokop” e la mastodontica “Torre della Televisione di Zizkov”; certe cose all’estero sono comprese tra le attrazioni da non mancare, ma a me sinceramente non dicono niente di niente. La successiva “Chiesa del Sacro Cuore di Nostro Signore” è invece degnissima di nota poichè la sua struttura è particolare e poco usuale; vedere per credere.

Scultura per Karel Havlicek Borovsky

Scultura per Karel Havlicek Borovsky

Chiesa di St. Prokop

Chiesa di St. Prokop

Torre della Televisione di Zizkov

Torre della Televisione di Zizkov

Chiesa del Sacro Cruore di Nostro Signore

Chiesa del Sacro Cruore di Nostro Signore

La passeggiata mi porta ad attraversare il Parco dedicato a Svatopluk Cech: anche lui scrittore, ha una statua in suo onore proprio qui. Un trittico di cose da vedere mi aspetta alla prossima fermata; sto parlando della “Casa Nazionale di Vinohrady” (un palazzo costruito nel 1894 che attualmente ospita eventi culturali, conferenze e cose simili), la “Chiesa di Santa Ludmila” ed il “Teatro Vinohrady”. Mentre sono qui iniziano a scendere le prime gocce di pioggia, fortunatamente di bassissima intensità. Nonostante la situazione non sia troppo problematica decido di sfoggiare il mio repertorio di imprecazioni, tanto per dargli una spolveratina.

Statua per Svatopluk Cech

Statua per Svatopluk Cech

Casa Nazionale Vinohrady

Casa Nazionale Vinohrady

Chiesa di Santa Ludmila

Chiesa di Santa Ludmila

Teatro Vinorhady

Teatro Vinorhady

Mi prendo il tempo per uno dei classici siparietti che spesso succedono durante un viaggio: sono alla ricerca della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria e ne intravedo il campanile, così mi dirigo in zona; quando arrivo nel punto che sembra corretto trovo un muro invalicabile che non permette di vedere nulla di ciò che c’è al suo interno. Ad un tratto da un portone escono due donne vestite con  un camice e richiudono tutto dopo il loro passaggio. La cosa mi desta più di qualche sospetto, così allargo l’immagine della mappa sullo smartphone e mi rendo conto che si tratta della chiesa di un ospedale psichiatrico. Ovviamente questa notizia fa svanire in un attimo la mia voglia di andare lì, così cambio aria. La “Chiesa di San Giovanni sulla Roccia” non si chiama così per caso: infatti si trova ad un piano molto rialzato rispetto a quello stradale. Ora mi aspettano due monumenti: il primo è per lo storico “Frantysek Palacky” mentre il secondo è per i “Legionari Cecoslovacchi” che conquistarono l’indipendenza” nel 1918.

Chiesa di San Giovanni sulla Roccia

Chiesa di San Giovanni sulla Roccia

Monumeto a Frantysek Palacky

Monumeto a Frantysek Palacky

Monumento per i Legionari Cecoslovacchi

Monumento per i Legionari Cecoslovacchi

Vado avanti per la mia strada e per la prima volta costeggio la Moldava; il panorama dei vari ponti che vedo è davvero bello, peccato però per la mancanza totale di sole. La prossima sosta prevede (tanto per cambiare) un monumento dedicato ad uno scrittore, in questo caso “Alois Jirasek”. Mi viene da sorridere perchè noi italiani conosciamo praticamente solo Kafka, ma invece da queste parti sembra che ci danno giù di penna che è una bellezza. Ma il povero letterato me lo filo solo io perchè il resto dei turisti ha occhi solo per la “Casa Danzante”, una via di mezzo tra una costruzione futuristica ed uno schifo.

Monumento per Alois Jirasek

Monumento per Alois Jirasek

Casa Danzante

Casa Danzante

Prendo Resslova e proseguo il mio giro prima con la “Chiesa di San Venceslao a Zderaze” e poi con la “Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio”. Entro poi in Karlovo Namesti, una piazza-parco di grandi dimensioni che ospita vari punti di interesse. Anche se non riesco a crederci, è così: c’è la candida “Statua per Eliska Krasnohorska” (un’altra scrittrice). Davanti a me trovo la “Chiesa di Sant’Ignazio”, mentre alla mia destra noto la “Scultura per Jan Evangelista Purkyne” (anatomista e biologo) e la “Statua per Benedikt Roezl” (botanico).

Chiesa di San Venceslao a Zderaze

Chiesa di San Venceslao a Zderaze

Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio

Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio

Statua per Eliska Krasnohorska

Statua per Eliska Krasnohorska

Chiesa di Sant'Ignazio

Chiesa di Sant’Ignazio

Scultura per Jan Evangelista Purkyne

Scultura per Jan Evangelista Purkyne

Statua per Benedikt Roezl

Statua per Benedikt Roezl

Prima di occuparmi della seconda parte di questa piazza faccio una deviazione di qualche centinaio di metri per vedere la “Chiesa di Santo Stefano nella Città Nuova”. Torno subito al punto di partenza e continuo osservando il “Nuovo Municipio” ed il “Memoriale per Vitezslav Halek” (poeta). Anche se di difficile inquadratura riesco a far entrare in qualche modo la “Chiesa della Santa Trinità” nell’obiettivo della mia reflex. Svolto alla prima strada a sinistra ed includo il “Memoriale per la Rivoluzione di Velluto” tra i miei ricordi; con questo nome particolare si indica il periodo tra novembre e dicembre del 1989 in cui il partito comunista cecoslovacco scomparve.

Chiesa di Santo Stefano nella Città Nuova

Chiesa di Santo Stefano nella Città Nuova

Nuovo Municipio

Nuovo Municipio

Memoriale per Vitezslav Halek

Memoriale per Vitezslav Halek

Chiesa della Santa Trinità

Chiesa della Santa Trinità

Memoriale della Rivoluzione di Velluto

Memoriale della Rivoluzione di Velluto

Dopo tanta storia, ecco un pizzico di modernità: una enorme “Testa di Franz Kafka” campeggia in un’area pedonale nei pressi di un centro commerciale; è di colore molto scuro, ma allo stesso tempo lucida. E formata da pannelli orizzontali che, eseguendo un giro a 360 gradi, scompongono interamente la figura per poi tornare a ricomporla dopo poche decine di secondi. Ovviamente questo spettacolo attira gruppi di turisti con guida al seguito. Più in là anche lo scrittore “Josef Jungmann” ha il suo momento di gloria, in quanto gli è stato dedicata una scultura. Alle sue spalle c’è la “Chiesa della Vergine della Neve” mentre di fronte ha lo storico “Palac Adria”.

Testa di Franz Kafka

Testa di Franz Kafka

Scultura per Josef Jungmann

Scultura per Josef Jungmann

Palac Adria - un dettaglio

Palac Adria – un dettaglio

Faccio il mio ingresso in “Piazza San Venceslao”, un’area enorme che ha gran parte della sua superficie disponibile per i soli pedoni. E’ qui che riaffiorano i primi ricordi delle tre volte nelle quali sono stato a Praga in passato…e se si calcola che ho già scritto e mostrato molte cose si capisce in un attimo la differenza tra il viaggiare da soli ed in compagnia. Vado verso il Lucerna Passage e quando sono lì entro all’interno con l’obiettivo di osservare la bizzarra “Statua di San Venceslao che cavalca un Cavallo Morto” (sta attaccata al soffitto senza problemi perchè è realizzata col polistirolo…). Torno all’esterno e vado avanti: trovo la “Statua Equestre di San Venceslao” (stavolta il cavallo è vivo…) con dietro lo splendido Palazzo che ospita lo storico “Museo Nazionale”. Subito accanto ad esso noto l’edificio del “Nuovo Museo Nazionale”, visibilmente più moderno.

Statua di San Venceslao che cavalca un Cavallo Morto

Statua di San Venceslao che cavalca un Cavallo Morto

Statua Equestre di San Venceslao

Statua Equestre di San Venceslao

Museo Nazionale storico

Museo Nazionale storico

Nuovo Museo Nazionale

Nuovo Museo Nazionale

Mi rimetto in moto e la direzione è quella del “Teatro Nazionale dell’Opera” che trovo agevolmente, seguita dal “Memoriale per Jan Svatopluk Presl” (scienziato locale) . Sono nei pressi della “Stazione Centrale di Praga” e colgo l’occasione per scattare un’istantanea al suo corpo centrale che merita attenzione; peccato che ci sia un bus parcheggiato davanti e senza autista al volante, cosa che mi fa pensare che anche attendendo qualche minuto non otterrei il risultato sperato. Dalla parte opposta (occorre scende un piano) vedo la “Statua per Woodrow Wilson” nel mezzo di un’area verde popolata da quella che non posso proprio definire come l’elite di Praga…ma si sa bene che le stazioni sono così.

Teatro Nazionale dell'Opera

Teatro Nazionale dell’Opera

Memoriale per Jan Svatopluk Presl

Memoriale per Jan Svatopluk Presl

Stazione Centrale di Praga

Stazione Centrale di Praga

Statua per Woodrow Wilson

Statua per Woodrow Wilson

E’ il momento di una delusione: mi aspettavo molto dalla “Sinagoga del Giubileo” e quando ce l’ho davanti si conferma un vero spettacolo; peccato però che la maggior parte della superficie sia attualmente coperta da uno strano telo semi-trasparente del quale ancora oggi non comprendo l’utilità. Che stiano per cominciare dei lavori di ristrutturazione? Tutto è possibile, anche se l’edificio mi sembra in perfetto stato. Mi rifaccio parzialmente con la vista della “Fontana dei Musicanti Cechi” (ovviamente senz’acqua corrente), con la “Chiesa dei Santi Giovanni e Cunegonda” (difficile da fotografare, così faccio del mio meglio) e con la “Torre Jindrisska”.

Fontana dei Musicanti Cechi

Fontana dei Musicanti Cechi

Chiesa dei Santi Giovanni e Cunegonda

Chiesa dei Santi Giovanni e Cunegonda

Torre Jindrisska

Torre Jindrisska

Mi reco nella zona di Namesti Republiky, area il cui perimetro è circondato da bellissimi palazzi; purtroppo la presenza di un centro commerciale rovina parzialmente l’atmosfera. Qui posso sbizzarrirmi nell’ammirare il “Teatro Hybernia”, la “Porta delle Polveri” e la “Municipal House”. Una passeggiata di qualche minuto mi conduce di fronte alla “Chiesa di San Clemente” (la cui posizione disgraziata non mi permette un’istantanea decente) ed alla “Torre dell’Acqua Novomlynska”. Il successivo complesso che comprende la Chiesa St. Salvator non mi sembra niente di interessante, così ci faccio un passaggio brevissimo e poi cambio aria.

Teatro Hybernia

Teatro Hybernia

Porta delle Polveri

Porta delle Polveri

Municipal House

Municipal House

Chiesa di San Clemente

Chiesa di San Clemente

Torre dell'Acqua Novomlynska

Torre dell’Acqua Novomlynska

Proseguo senza sosta e passo dal sacro al profano nel giro di poche decine di metri: infatti mi dedico prima alla “Chiesa dei Santi Simone e Giuda” e poi alla bizzarra scultura che prende il nome di “King Kong Balls”; non c’è davvero bisogno di fare un’analisi artistica accurata perchè l’immagine che sto per pubblicare parla da sola. Il mio tour prevede ora la “Statue of Moses” dell’artista Frantysek Bilek che si trova accanto alla “Sinagoga Vecchia-Nuova”, letteralmente presa d’assalto dai turisti. Una deviazione mi porta a vedere la “Klausen Synagogue”. Un nuovo cambio di strada mi conduce nella zona del “Rudolfinum”, ovvero di una tra le sale concerto più famose al mondo che allo stesso tempo è la sede della Filarmonica di Praga. Qui campeggiano due statue che rappresentano l’omaggio per “Josef Manes” (pittore) ed “Antonin Dvorak” (compositore). Noto anche l’edificio che ospita il Museo delle Arti Figurative ma è davvero troppo grande per essere fotografato come si deve. Non c’è neanche un momento per respirare perchè in pochissimo tempo devo osservare la “Sinagoga Pinkas” e la “Sinagoga Maisel”.

Chiesa dei Santi Simone e Giuda

Chiesa dei Santi Simone e Giuda

King Kong Balls

King Kong Balls

Statue of Moses

Statue of Moses

Sinagoga Vecchia-Nuova

Sinagoga Vecchia-Nuova

Klausen Synagogue

Klausen Synagogue

Rudolfinum

Rudolfinum

Omaggio per Josef Manes

Omaggio per Josef Manes

Omaggio per Antonin Dvorak

Omaggio per Antonin Dvorak

Sinagoga Pinkas

Sinagoga Pinkas

Sinagoga Maisel

Sinagoga Maisel

Dopo questa scorpacciata non sono ancora sazio, così cerco e trovo tre punti di interesse ubicati uno vicino agli altri; sto parlando della “Chiesa dello Spirito Santo”, della “Sinagoga Spagnola” e della particolare “Statua di Franz Kafka”.

Chiesa dello Spirito Santo

Chiesa dello Spirito Santo

Sinagoga Spagnola

Sinagoga Spagnola

Statua di Franz Kafka

Statua di Franz Kafka

E’ il momento di andare in Starometske Namesti, ovvero la piazza più bella e famosa di tutta Praga. I punti di interesse che so di trovare sono moltissimi, compresa la chicca che tutti coloro che vengono qui attendono col naso all’insù. Ma vado con ordine iniziando con la “Chiesa di San Nicola”, seguita dall’edificio che ospita la “Galleria Nazionale”. Poi osservo il “Monumento a Jan Hus” (teologo e riformatore i cui seguaci presero il nome di Hussiti), la “Chiesa di Santa Maria di Tyn”, la “Torre con l’Orologio Astronomico”, il “Dum u Minuty” (un palazzo molto particolare che andava sicuramente fotografato meglio, ma mi è stato impossibile perchè avrei dovuto inquadrare anche il maledetto bar che si trova al piano strada e non ho voluto farlo per nessuna ragione) e la “Fontana di Male Namesti” situata al centro di una piazza che ha il top del top negli edifici che ne fanno da perimetro. Nota di colore: giuro di non averlo fatto di proposito, ma entro in Starometske Namesti quando il mio smartphone segna le 12:57, cioè esattamente tre minuti prima che si metta in moto il meccanismo orario dell’Orologio Astronomico che non intendo perdermi, anche se già so che la sua durata è di pochissimi secondi e che il tutto è di una semplicità incredibile; bisogna però pensare che tale diavoleria è stata costruita un tantino più di qualche anno fa, per cui diamo il dovuto merito a chi ce l’ha.

Chiesa di San Nicola

Chiesa di San Nicola

Galleria Nazionale

Galleria Nazionale

Monumento a Jan Hus - lato 1

Monumento a Jan Hus – lato 1

Monumento a Jan Hus - lato 2

Monumento a Jan Hus – lato 2

Chiesa di Santa Maria di Tyn

Chiesa di Santa Maria di Tyn

Torre dell'Orologio Astronomico

Torre dell’Orologio Astronomico

Orologio Astronomico - dettaglio

Orologio Astronomico – dettaglio

Dum u Minuty

Dum u Minuty

Fontana di Male Namesti

Fontana di Male Namesti

Male Namesti - scorcio

Male Namesti – scorcio

Raggiungo la Chiesa di San Giacomo per poi scoprire con somma delusione che non è fotografabile perchè totalmente incassata tra altri palazzi. Questo è il primo, ma non ultimo esempio di come le chiese della zona centralissima di Praga siano solo per gli occhi e non per la reflex. Con la “Chiesa del Cristo Santo” va leggermente meglio; stavolta però un maledetto taxi è parcheggiato talmente male da costringermi a fare i salti mortali per ottenere comunque un risultato di scarsa qualità. Il “Teatro degli Stati” è invece bellissimo da vedere da ogni angolazione. Su uno dei suoi lati c’è una strana statua della scultrice Anna Chromy che prende il nome di “il Commendatore” sulla cui faccia mancante sono state ricamate le solite leggende metropolitane. La “Chiesa di San Gallo” affaccia su un mercatino fisso (assolutamente non ambulante) di souvenirs che odio da sempre senza una ragione precisa. E’ così e basta.

Chiesa del Cristo Santo

Chiesa del Cristo Santo

Teatro degli Stati

Teatro degli Stati

Il Commendatore

Il Commendatore

Chiesa di San Gallo

Chiesa di San Gallo

Lo stramaledetto mercatino dei souvenirs

Lo stramaledetto mercatino dei souvenirs

Rapido cambio di zona e avanti tutta: la “Fontana Wimmerova” mi attende (ovviamente non funzionante) al centro di una piazza. Dopo la “Chiesa di San Martino nelle Mura” è il momento per una particolarità, ovvero la “Statua di Sigmund Freud appeso”; purtroppo nel momento in cui mi trovo qui c’è quasi totale assenza di luce e tutto è filtrato dalla coltre di nuvole che gestisce il cielo. Per questo motivo la qualità dell’immagine seguente non è buona. La “Chiesa di St. Gilles”, la “Chiesa di St. Anne” e la “Cappella di Betlemme” sono tre esempi di edifici religiosi solo da guardare dei quali ho scritto poche righe fa. La stessa regola non vale per il vicino “Naprstek Museum”. La mappa mi dice che di li a poco vedrò la “Rotonda del Ritrovamento della Santa Croce” e la “Kranner’s Fountain” ed è proprio così.

Fontana Wimmerova

Fontana Wimmerova

Chiesa di San Martino nelle Mura

Chiesa di San Martino nelle Mura

Statua di Sigmund Freud appeso

Statua di Sigmund Freud appeso

Naprstek Museum

Naprstek Museum

Rotonda del Ritrovamento della Santa Croce

Rotonda del Ritrovamento della Santa Croce

Kranner's Fountain

Kranner’s Fountain

Vado a cercare il “Teatro Nazionale” e poi, dopo aver attraversato un ponte, mi ritrovo su un’isoletta insieme allo “Zofin Palace” (ha decisamente troppi rami davanti alla sua facciata) ed alla “Statua per Bozena Nemcova” (scrittrice). Man mano che risalgo a piedi con la Moldava alla mia sinistra ho sempre più nitida l’immagine del Ponte Carlo che attraversa il fiume e del Castello di Praga che se ne sta beato e pacioso in cime ad una collina: il panorama è meraviglioso. Il punto migliore per poterlo portare nel mio album dei ricordi è all’altezza del “Monumento per Bedrich Smetana”, un compositore cui è stato dedicato addirittura un museo proprio qui dietro.

Teatro Nazionale di Praga

Teatro Nazionale di Praga

Zofin Palace

Zofin Palace

Statua per Bozena Nemcova

Statua per Bozena Nemcova

Monumento per Bedrich Smetana

Monumento per Bedrich Smetana

Panorama di Praga - 1

Panorama di Praga – 1

Finalmente sono nel punto di accesso al Ponte Carlo; ciò significa che ho terminato circa tre quinti dei punti di interesse segnati, essendo la sponda appena visitata quella più ricca di attrazioni. Un giro a 360 gradi su me stesso mi permette di ammirare la “Chiesa di San Salvatore”, la “Chiesa di San Francesco d’Assisi”, la “Statua di Carlo IV°” e la “Torre del Ponte della città Vecchia”.

Chiesa di San Salvatore

Chiesa di San Salvatore

Chiesa di San Francesco d'Assissi

Chiesa di San Francesco d’Assissi

Statua di Carlo IV°

Statua di Carlo IV°

Torre del Ponte della Città Vecchia

Torre del Ponte della Città Vecchia

Camminare sul “Ponte Carlo” da parte a parte è un’esperienza a se stante; tantissime sculture lo adornano (la più famosa è quella di “St. John of Nepomuk” perchè si dice che porti fortuna toccare la placca che raffigura la sua uccisione) ed abbelliscono la già notevole vista sulla Moldava. Arrivo quasi a dire che la presenza delle persone dà quel tocco in più, cosa che per me è un’eresia…ma qui riesco ad andare contro la mia corrente di pensiero.  La “Torre Bassa del Ponte della Città Piccola” conclude l’attraversamento.

St. John of Nepomuk

St. John of Nepomuk

Ponte Carlo - vista durante l'attraversamento

Ponte Carlo – vista durante l’attraversamento

Sculture sul Ponte Carlo - 1

Sculture sul Ponte Carlo – 1

Sculture sul Ponte Carlo - 2

Sculture sul Ponte Carlo – 2

Sculture sul Ponte Carlo - 3

Sculture sul Ponte Carlo – 3

Sculture sul Ponte Carlo - 4

Sculture sul Ponte Carlo – 4

Torre Bassa della Città Piccola

Torre Bassa della Città Piccola

Posso andare sia verso destra che verso sinistra perchè da ambo i lati avrò punti di interesse da vedere; decido per la prima opzione e riprendo a camminare. Il primo obiettivo è il Museo Franz Kafka, ovviamente immancabile a Praga. La particolarità di questo luogo è che nel piazzale antistante l’ingresso c’è una curiosa e bizzarra opera che prende il nome di “Piss Sculpture” perchè rappresenta due uomini che fanno la pipì senza alcuna censura. Anzi, il loro membro si muove ad intervalli regolari. Nella vicina zona che precede il Ponte Manesuv vengo attratto da una buona quantità di persone che si fanno le foto con le oche e due passi ce li faccio anch’io; non avrei potuto fare scelta migliore perchè ci trovo anche due nutrie giganti impegnate a non far nulla, ferme a bordo fiume che si prestano come modelle per gli smartphones e le reflex dei passanti.

Piss Sculpture

Piss Sculpture

Le Oche di Praga

Le Oche di Praga

Una meravigliosa Nutria gigante

Una meravigliosa Nutria gigante

Una piazza-parco mi accoglie e mi mostra cosa ha da offrire, vale a dire il “Memoriale per le Vittime della Seconda Guerra Mondiale” ed il “Memoriale per il Leone Alato”. Visto questo inverto la marcia e faccio ritorno nella zona della Torre Bassa della Città Piccola per proseguire nell’altra direzione.

Memoriale per le Vittime della Seconda Guerra Mondiale

Memoriale per le Vittime della Seconda Guerra Mondiale

Memoriale al Leone Alato

Memoriale al Leone Alato

La “Chiesa di Santa Maria Sotto la Catena” , la cui facciata è semplicissima, è custodita dietro ad un ingresso fortificato molto scenico; davanti ad esso trovo la “Scultura per Giovanni Battista”. Una strada lastricata mi conduce dove c’è una marea di gente ed i miei buoni propositi nati sul Ponte Carlo precipitano di nuovo: sono qui per scattarsi i selfie con il “Muro di John Lennon” come sfondo. Anch’io documento quel particolare punto della città, ma lo faccio per completezza del mio giro e non con eccitazione per un motivo di dubbia validità che vedo nelle facce di chi è qui. Pochi passi ed è la volta del Mulino custodito dal Gremlin…un’altra minchiata (è vero) ma almeno più caratteristica di John Lennon del quale forse ho sentito due-tre canzoni in vita mia, eppure vivo lo stesso senza problemi. Attenzione: a me la musica piace moltissimo e la ascolto ogni volta che posso, ma da qui ad avere un cantante o un gruppo come idolo ci passano anni luce. Se poi penso che la maggior parte di questi personaggi sono dei pessimi esempi di vita e di comportamento, allora si che ne rimango a debita distanza.

Chiesa di Santa Maria Sotto la Catena - ingresso fortificato

Chiesa di Santa Maria Sotto la Catena – ingresso fortificato

Chiesa di Santa Maria Sotto la Catena - facciata

Chiesa di Santa Maria Sotto la Catena – facciata

Scultura per Giovanni Battista

Scultura per Giovanni Battista

Muro di John Lennon - scorcio

Muro di John Lennon – scorcio

La ruota del Mulino

La ruota del Mulino

Il Gremlin

Il Gremlin

Il prossimo obiettivo è l’ingresso in un parco di grandi dimensioni conosciuto principalmente perchè ospita il Museo Kampa, struttura dalla quale prende il nome; da dove mi trovo sono giusto tre minuti a piedi e non me lo lascio sfuggire. Altre quattro cose caratterizzano l’area, ovvero la vista del Ponte Carlo da una nuova angolazione, il “Monumento per Josef Dobrovsky” (filologo), la “Statua dell’Armonia” e tre sculture conosciute come “Crawling Babies”. Non c’è neanche da dire che per trovarne almeno una libera da bambini a cavalcioni e da mamme intente a consumare intere schede SD da 64 giga l’una solo per quella posa devo aspettare un bel po’, ma la mia pazienza alla fine viene ricompensata. Le statue hanno il corpo di un bebè che gattona e delle facce che definire mostruose è poco. Vedere per credere.

Panorama di Praga - 2

Panorama di Praga – 2

Monumento per Josef Dobrovsky

Monumento per Josef Dobrovsky

Craeling Babies - panoramica

Craeling Babies – panoramica

Crawling Babies - dettaglio

Crawling Babies – dettaglio

Taglio tutto il parco in orizzontale perchè devo uscire all’esterno e dirigermi verso la Collina di Petrin, la seconda ed ultima che visiterò oggi dopo quella di Vitkov di stamattina. Potrei andarci tramite una funicolare, ma non mi azzardo a farlo: in primis perchè ancora le gambe mi funzionano bene, in secondo luogo perchè ci sono dei punti di interesse lungo la salita ed infine perchè pare che gli addetti alla biglietteria diano informazioni false al fine di multare appositamente i malcapitati colti in errore. Se succedesse una cosa così a me verrei arrestato perchè partirebbe immediatamente un cartone in faccia a quei disgraziati, anche se indossano una divisa. Dovrebbero essere coloro che danno l’esempio e non i fregaroli di turno. Quindi per tutte queste ragioni chiedo ed ottengo uno sforzo supplementare ai miei piedi. Durante la camminata trovo la “Statua per Jan Neruda” (scrittore), una graziosa fontana non in funzione, la “Statua per Vitezslav Novak” (compositore) e la “Statua per Karel Hynek Macha” (scrittore). Non perdo l’occasione per immortalare Praga dall’altro per la seconda volta.

Statua per Jan Neruda

Statua per Jan Neruda

Graziosa Fontana

Graziosa Fontana

Statua per Vitezslav Novak

Statua per Vitezslav Novak

Statua per Karel Hynek Macha

Statua per Karel Hynek Macha

Praga dalla Collina Petrin - 1

Praga dalla Collina Petrin – 1

Praga dalla Collina Petrin - 2

Praga dalla Collina Petrin – 2

Appena raggiungo la cima mi guardo intorno e, tralasciando volutamente una nuovissima costruzione con all’interno bagni pubblici a pagamento, ammiro la bella “Cattedrale di San Lorenzo”, l’edificio che ospita il “Labirinto di Specchi”, la piccola “Cappella del Santo Sepolcro” e la “Torre Panoramica di Petrin”. Una volta terminato il tutto inizio la discesa verso il piano stradale, anche perchè quella poca luce che c’è sta lasciando lentamente il posto al buio della sera in arrivo. Noto una bella immagine del “Castello di Praga” in lontananza e decido di portarla via con me.

Cattedrale di San Lorenzo

Cattedrale di San Lorenzo

Labirinto degli Specchi

Labirinto degli Specchi

Cappella del Santo Sepolcro

Cappella del Santo Sepolcro

Torre Panoramica di Petrin

Torre Panoramica di Petrin

Castello di Praga al tramonto

Castello di Praga al tramonto

Ormai non manca più molto da vedere, ma è anche vero che il tempo a mia disposizione potrebbe scarseggiare. Vado avanti senza sosta e, seguendo la stessa direttrice, vedo il “Monumento per le Vittime del Comunismo”, la “Statua per Taras Shevchenko” (poeta), il “Monumento per Jakub Arbes” (scrittore) e la “Chiesa di San Venceslao”.

Monumento per le Vittime del Comunismo

Monumento per le Vittime del Comunismo

Statua per Taras Shevchenko

Statua per Taras Shevchenko

Monumento per Jakub Arbes

Monumento per Jakub Arbes

Chiesa di San Venceslao

Chiesa di San Venceslao

Giro le spalle e mi faccio tutto a ritroso per circa un quarto d’ora fino all’edificio che ospita il “Museo Ceco della Musica” seguito dalla “Chiesa di Santa Maria Vittoriosa”, famosa per il Gesù Bambino custodito al suo interno. Ormai è molto buio e l’assenza totale di illuminazione mi permette di fare una foto orribile alla “Chiesa di San Tommaso” e di non vedere assolutamente la “Chiesa di San Giuseppe”. Provo a fare del mio meglio con la “Chiesa di San Nicola” (ha lo stesso nome di quella di Starometske Namesti…che strano…) e con la “Colonna della Santa Trinità” per poi ritrovarmi davanti al “Busto in Bronzo di Winston Churchill”.

Museo Ceco della Musica

Museo Ceco della Musica

Chiesa di Santa Maria Vittoriosa

Chiesa di Santa Maria Vittoriosa

Chiesa di San Tommaso

Chiesa di San Tommaso

Chiesa di San Nicola (2)

Chiesa di San Nicola (2)

Colonna della Santa Trinità

Colonna della Santa Trinità

Busto in Bronzo di Winston Churchill

Busto in Bronzo di Winston Churchill

Manca solo l’ultimissima parte della città ancora da visitare, quella che ho lasciato volutamente in questo momento della giornata perchè tanto non avevo e non ho nessuna intenzione di accedere all’area a pagamento del Castello di Praga. Nonostante ciò salgo lo stesso fino in cima e vedo ciò che il posto ha da offrire iniziando dalla “Statua di Tomas Masaryk” (sociologo) e proseguendo con la “Colonna della Peste Mariana” per terminare con le facciate dei bellissimi palazzi presenti quassù.

Statua di Tomas Masaryk

Statua di Tomas Masaryk

Colonna della Peste Mariana

Colonna della Peste Mariana

Particolare Lampione

Particolare Lampione

Palazzo su Hradcanske Namesti - 1

Palazzo su Hradcanske Namesti – 1

Palazzo su Hradcanske Namesti - 2

Palazzo su Hradcanske Namesti – 2

Ora è davvero tutto. Imposto il navigatore con l’ultimo obiettivo della giornata, ovvero lo stesso supermarket a marchio Billa che ieri è stato il fornitore della mia cena; ebbene, oggi è chiamato a fare il bis. Quando vedo che la distanza da percorrere è di ulteriori 3,3 kilometri mi prende un tantino lo sconforto, ma ormai un passo più o un passo in meno non fa differenza. Sono le 20:10 quando entro nella bottega e sono le 20:25 quando ne esco con una busta piena di cibarie assortite pronte per essere divorate. Mi reco all’autostazione Florenc dove sono sicuro di trovare una sedia al calduccio e succede proprio questo. Mangio, bevo ed aspetto facendo riposare le gambe: alle 21:50 è previsto in partenza un Flixbus con destinazione l’aeroporto di Berlino perchè sarà da lì che domattina all’alba avrò il volo di rientro verso Roma, proprio quando in Italia (soprattutto a Milano e dintorni) è appena scoppiata la fobia per il diffondersi del coronavirus. Durante la tratta in pullman veniamo fermati ben due volte per il controllo passaporti dalla polizia: la prima poco dopo essere usciti da Praga e la seconda appena varcato il confine con la Germania; una domanda mi viene spontanea, dato che non è la prima volta che mi succede tutto questo: ma questi signori sanno che cosa significa libera circolazione delle persone all’interno dell’area Schengen? Perchè non la piantano di rompere le palle in questo modo e pensano ad andare a prendere i criminali veri che di certo non si nascondono dentro un Flixbus? Per queste minchiate inutili arrivo a Schonefeld con oltre trenta minuti di ritardo. Per me non è un problema perchè tanto dovrò stare tre ore e mezzo in aeroporto, ma lo è per qui disgraziati che di notte stanno aspettando alla fermata un mezzo di trasporto che non arriva. Il volo verso casa parte puntuale e scorre via veloce grazie alla solita dormita dal decollo all’atterraggio, ma se solo potessi immaginare cosa dovrò sopportare al rientro (città in quarantena, luoghi pubblici chiusi, partite senza spettatori, gente che paga venti euro un flaconcino di amuchina, che saccheggia i supermercati e chi più ne ha più ne metta per quella che non è altro che un’influenza rinforzata) sarei volentieri rimasto all’estero un altro po’.

Beh, credo che la conclusione di questo diario di viaggio sia abbastanza scontata: Praga è una delle città più belle del mondo, come recita il titolo del post. Non posso fare altro che confermarlo senza paura di essere smentito. Un’atmosfera unica, tantissimi punti di interesse e qualcosa di magico ai quali avrei voluto dedicare almeno due giorni o addirittura tre, ma la storia che ho raccontato nella premessa (era la  mia quarta volta qui…) mi ha spinto a minimizzare i danni. Credo di non poter dire più altro per convincere chi è arrivato a leggere fino a qui che questa destinazione non può non essere vista, per cui auguro buon viaggio a chi deciderà di partire per scoprirla.

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