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Questo post è la seconda parte di un week-end che ha visto il primo giorno dedicato a Verona (il racconto della giornata è anch’esso presente sul blog).
Per il motivo appena indicato, sono già a Milano; dunque non si rende necessario un viaggio di andata. Per la precisione l’albergo che mi ha ospitato si trova a poche decine di metri da una fermata della M5, per cui salgo sulla metropolitana per poter poi prendere il treno Sub-urbano “S13”. Il cielo è coperto e non promette nulla di buono, ma il mio amico “www.weather.com” ha previsto nuvole al mattino e miglioramento dal pomeriggio in poi. Non sarà proprio il massimo, ma è quanto di più ottimistico si possa avere in un aprile che non vuole proprio saperne di regalare giornate di primavera come si deve.
Salgo sul treno e la prima fermata del breve viaggio è la Certosa di Pavia che si trova alla fermata precedente da quella del comune capoluogo di provincia. Appena fuori dalla piccola stazione, gli occhi si riempono di stupore: si vede già da lì tutta l’imponenza del complesso monastico che si può ammirare e fotografare, anche se il cielo non è dei più limpidi.
Per arrivare all’ingresso occorre camminare per una decina di minuti su un sentiero lungo le mura. Arrivato all’entrata vedo la facciata principale del monastero e, subito prima, un giardino molto ben curato. Ovviamente le foto si sprecano per quanto è bello ciò che sto vedendo.
Quando decido che è arrivata l’ora di procedere, varco il portone ed entro all’interno; pur non essendo un tipo religioso, ritengo che l’arte sacra sia una delle forme di maggior spicco e risalto del genio umano, quindi non manco mai di visitare certi luoghi di rara espressione; oltre a questo, durante questi momenti vengo sempre pervaso da un senso di tranquillità e di misticismo, qualcosa di davvero surreale. Mi sono trovato per puro caso durante l’inizio di una delle visite guidate gratuite offerte dai monaci e mi sono aggregato volentieri al gruppo; la descrizione degli eventi che hanno portato alla costruzione di quell’opera, le storie delle persone che ci hanno dedicato la propria vita e degli avvenimenti importanti accaduti tra quelle mura mi hanno preso l’attenzione dall’inizio alla fine. Mentre ascoltavo, guardavo dipinti e sculture raffiguranti ciò che veniva descritto e notavo come i particolari fossero stati curati nei minimi dettagli. Insomma, io non so disegnare neanche un uomo senza far ridere qualcuno…mentre lì tutto era perfetto. Alla conclusione del “tour” all’interno della Certosa, esco continuando a pensare a tutto ciò che avevo visto e sentito. L’esperienza era davvero servita. Piccola nota: su questo blog non ci sono foto degli interni perchè la guida ha chiesto cortesemente e più volte a tutti i presenti di non effettuarne in quanto proibito; io ho ricordi nella mia memoria di questa visita, ma diversi soliti cafoni, noncuranti di tutto, possono sfoggiare certe immagini avendo scattato istantanee a più non posso anche dopo essere stati educatamente ripresi.
Ritornato alla stazione di “Certosa” ho preso un nuovo treno ed ho proseguito per la destinazione finale della giornata: Pavia. L’itinerario fatto è stato il seguente:
- Raggiunto Piazzale Minerva ho seguito Corso Cavour fino a Piazza della Vittoria dove, sul lato settentrionale si ha la Chiesa Romanica di Santa Maria Gualtieri e sul lato opposto c’è il monumentale Duomo.
- Via XX Settembre fino alla Chiesa di Santa Maria del Carmine con accanto Palazzo Malaspina, oggi sede della Biblioteca Pubblica.
- Imboccando il vialino da Piazza Petrarca e passando da Piazzetta Ferreri si arriva al Castello Visconteo, ma prima ho svoltato in Via Liutprando dove è presente la Chiesa di San Pietro in Ciel d’oro che ha al suo interno le reliquie di Sant’Agostino.
- Proseguendo poi su Corso Strada Nuova ci si dirige in Corso Carlo Alberto per raggiungere la zona dell’università. Qui si ergono tre torri medioevali.
- Tornando su Corso Strada Nuova e deviando in Via Cardiano si arriva in Via San Michele; poi, in Piazza San Michele si trova la Basilica di San Michele Maggiore dove fu incoronato Federico III Barbarossa. All’interno della Basilica si trova un capolavoro dell’oreficieria mondiale: il Crocefisso di Teodote del X secolo.
- A pochi passi dalla Basilica si raggiunge il Ticino attraversando il Ponte Coperto del XIV secolo dal quale si arriva al caratteristico “Borgo Ticino” al di là del fiume.
Dopo questa scorpacciata di storia, la giornata volge al termine. Rientro lentamente verso la stazione, raggiungo Milano, ceno con la dovuta calma e mi rimetto dentro al solito Bus che mi riporta a casa dopo una discreta dormita. Arrivare alle 6:00 e dover essere in ufficio alle 9:00 è un ottimo modo per ricominciare la settimana 🙂