Ferragosto 2017 – Tappa 1 di 5: Lodi

di admin

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Si…lo ammetto: effettivamente questo titolo può sembrare uno scherzo…o anche un errore. Leggere “Ferragosto 2017 – Tappa 1 di 5: Lodi” lascia il tempo che trova. Senza nulla togliere ai cittadini del capoluogo di provincia lombardo (se ci sono andato significa che l’ho voluto fare), non si tratta della destinazione più adatta dove girare in pieno agosto, soprattutto da chi (come me) è abituato ad allontanarsi da casa ben più di così. Quindi inizio con una premessa doverosa: dopo anni di vita di coppia mi trovo da solo per le vacanze estive: al mare senza una compagnia mi annoio da morire, ma l’idea di far saltare tutto e starmene dentro casa per questo motivo non mi è mai passata dall’anticamera del cervello. Anzi, credo sia questo il momento più adatto per organizzare quel tipo di ferie che ho sempre dovuto mettere nel cassetto perchè non ho mai trovato la persona che volesse e sapesse condividerle. E’ così che è nato il tour del Kirghizistan in luglio (neanche un mese fa) ed è così che continuerò a viaggiare a lungo, dato che le cose sembrano non volersi mettere su certi binari. Quindi, già conscio della situazione, mesi fa decisi di studiare un itinerario multi-tratta da realizzare dal 13 al 20 agosto, periodo coincidente con la chiusura forzata dell’ufficio nel quale lavoro. Avrei dovuto fare qualcosa di low-cost pure nel mese più caro dell’anno e ci ho messo tutto me stesso per realizzarla. Questa è la prima delle cinque tappe che ho toccato e che sono nell’ordine: Lodi, Danzica e Gdynia, Stavanger e Bergen, Berlino e Potsdam, Zurigo. Come si è capito, tutta questa settimana abbondante la dividerò in cinque racconti diversi per non fare un casino generale e per dare a chi leggerà le giuste info località per località. Con tutto ciò non ho ancora spiegato cosa ci faccio a Lodi il 13 agosto, per cui vediamo di parlare finalmente di cose serie ed andiamo…

Il mio viaggio inizia sabato 12 agosto in tarda serata. Il primo volo della serie che seguirà ci sarà il giorno successivo (domenica 13 agosto) nel tardo pomeriggio da Orio al Serio. Per raggiungere lo scalo bergamasco ho trovato una sola soluzione a pochi euro ed è un bus notturno con destinazione Milano Rogoredo che parte però la sera prima. L’arrivo è previsto per le 6:00 del mattino circa, così devo trovare un’idea su come passare le ore che mi dividono dal momento in cui avrei dovuto mettere piede in aeroporto. Dato che l’ho già fatto altre volte in casi simili, decido di scegliere una località dei dintorni da raggiungere con un tragitto breve in treno: questa volta la punta della penna è caduta proprio sulla città di Lodi. Prendo il primo convoglio in partenza ed in neanche 30 minuti scendo. E’ decisamente ancora troppo presto per iniziare il giro, per cui mi metto seduto su una sedia libera ed attendo che arrivino almeno le 8:00 : il mattino d’estate è fantastico, ma la luce per scattare determinate foto è spesso pessima e migliora solo dopo una certa ora. Alla fine, tra tablet e letture varie, il tempo passa; mi armo dei miei averi e parto l’esplorazione come da mappa stampata a casa. Uscendo dalla stazione trovo subito un simbolo della Lodi “moderna”, o per meglio dire sportiva. Non si tratta di calcio poichè la squadra locale, il Cavenago Fanfulla (nella storia anche tredici campionati di serie B disputati ormai tanti decenni fa) si trova solo in una buona posizione nel girone “A” del campionato di Eccellenza della regione Lombardia. Qui si parla di Hockey Pista, sport in cui la società cittadina milita stabilmente nella massima serie con risultati più che buoni. Ragion per cui è stata eretta una statua con soggetto un giocatore di Hockey su Pista realizzata da Hervè Barbieri: è generica, nel senso che non è dedicata a nessuno in particolare. E’ curioso vedere che nella posizione in cui altre città hanno personaggi famosi del passato, qui c’è un omaggio al primo sport cittadino.

L’hockeysta ignoto

Percorro Via Dante Alighieri fino ad arrivare al palazzo che, sulla sinistra, venne utilizzato storicamente come acquedotto (lo recita anche la scritta in alto), mentre oggi vi si trovano uffici. Mi dirigo poi sulla destra prendendo Via Vagnati; qui costeggio il Parco di Via IV novembre: particolare una fontana che. tramite un minuscolo canale con andatura ondulata, porta l’acqua in una piccola vasca situata a metri di distanza. Per il resto ci sono spazi verdi e panchine. Proseguo la passeggiata fino a Piazzale delle Medaglie d’Oro: qui c’è la statua in rame detta “Il Belfagor” del fabbro/scultore Angelo Roncoroni. Rappresenta, in forma decisamente originale, una donna che tiene alta tra le braccia una bambina ed inneggia alla libertà ed alla resistenza. Pare sia tornata a nuova vita dopo un restauro. Sulla base si legge testualmente “Mai più violenza e sopraffazione”. Devo dire che di ottimismo ne ispira parecchio, ma il mondo non sta andando proprio nella direzione sperata.

Ex Acquedotto

“Il Belfagor”

Arrivo a prendere via Paolo Gorini, dove trovo “Porta Cremona” e, subito dopo, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Tra i due punti di interesse c’è anche un monumento in memoria dei caduti della prima guerra mondiale.

Porta Cremona

Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Entro ora in Via Giosuè Carducci e poi in Via Orfane, dove trovo la Chiesa di Santa Chiara Nuova. Non solo l’accesso è chiuso da un cancello, ma la posizione dell’edificio rispetto alla strada ed a ciò che lo circonda non rende neanche facile scattare una foto.

Chiesa di Santa Chiara Nuova

I prossimi punti di interesse si trovano in Via XX Settembre (angolo Via Volturno): sto parlando del Palazzo del Seminario Vescovile e dello storico Palazzo Mozzanica.

Palazzo del Seminario Vescovile

Percorro la stessa via fino a che, poco dopo, arrivo nello slargo dove si affaccia la Chiesa di San Francesco (di fronte a me) ed il monumento dedicato a Paolo Gorini, scienziato lodigiano d’adozione, famoso (tra le altre cose) per aver inventato e sperimentato tecniche di conservazione delle parti organiche definite “pietrificazione” o “mineralizzazione (nella sede del vecchio ospedale è presente oggi una piccola area con oggetti della sua “collezione anatomica”).

Chiesa di San Francesco

Monumento a Paolo Gorini

Prendo ora Via Serravalle e poi giro a sinistra in Via San Giacomo. Qui trovo (viva la fantasia) la Chiesa di San Giacomo. In uno spiazzo della strada situato proprio sull’incrocio più prossimo trovo un originale monumento che recita testualmente così: “Alla resistenza, alla libertà, alla pace – Dono dell’artista e del Consiglio Porta d’Adda – Ugo Maffi 1983”.

Chiesa di San Giacomo

Monumento

Prendo ora Corso Adda verso destra ed arrivo ad uno dei pezzi forti di Lodi: la bella Chiesa di San Rocco. Poco dopo spendo un po’ del mio tempo proprio sul ponte che oltrepassa il fiume Adda da parte a parte. L’ora in cui arrivo qui pare essere quella giusta perchè trovo una luce perfetta per poter scattare foto davvero molto belle.

Chiesa di San Rocco

Fiume Adda – 1

Fiume Adda – 2

Fiume Adda – 3

Alla fine del ponte vedo un’indicazione per il mio prossimo obiettivo che definire particolare è poco. L’idea è geniale secondo me, ed il risultato è davvero interessante. Sto parlando della Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri che, nella descrizione della sua creazione dice che il suo lavoro si può intendere come “uno scolpire con la natura”: cinque semplici parole che racchiudono in loro ciò che ho davanti.

Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Panoramica

Passeggiando all’interno della Cattedrale Vegetale

Da questa parte della città non c’è poi molto altro, così decido di fare dietro front e di passare al setaccio una nuova zona. Girandomi verso la successiva direzione mi trovo davanti una bellissima vista della città, del fiume e del ponte che lo sovrasta.

Lodi vista dalla Cattedrale Vegetale

Cammina cammina arrivo poi a Corso Umberto. Qui mi piacerebbe davvero molto scattare una bella istantanea alla Chiesa di San Filippo, ma come spesso succede…trovo un paio di rompiscatole intenti a vendere la loro merce sotto ad un gazebo fissato per l’occasione che copra praticamente tutto.

Chiesa di San Filippo – Si intravede il maledetto gazebo…

Di fronte alla Chiesa imbocco prima Via Volturno e poi Via Cavour dove trovo il Teatro alle Vigne. Ritorno poi in Corso Umberto proseguendo in giro ed arrivo in Piazza della Vittoria, un ampio spiazzo racchiuso da bellissimi palazzi perfettamente tenuti; peccato però che un mercato ne copra il 90% della superficie, con gente che viene e che va da ogni parte. Quando si dice che la Lombardia è vuota ad agosto…temo si siano fatti i conti abbastanza male. Malgrado questo, riesco lo stesso ad ammirare il Duomo cittadino con accanto il Municipio.

Teatro alle Vigne

Duomo di Lodi

Municipio

Prendo adesso la piccola Via Incoronata perchè, da quanto ho letto su internet, racchiude un prezioso segreto: si tratta della Chiesa dell’Incoronata, tanto anonima all’esterno (assolutamente non fotografabile. date le condizioni urbanistiche) quando stupefacente all’interno. Visitandola si conferma davvero un piccolo capolavoro. Le immagini non rendono le sensazioni che si hanno sul posto.

Interno della Chiesa dell’Incoronata

Cupola della Chiesa dell’Incoronata

Uscito da qui raggiungo, non molto distanti, prima la Parrocchia San Lorenzo Martire e poi La Chiesa di Sant’Agnese.

Chiesa di San Lorenzo Martire

Chiesa di Sant’Agnese

Cambio ora completamente zona e mi ritrovo in un settore della città nuovo e molto moderno: l’Auditorium Tiziano Zalli. Qui, a parte l’auditorium, ci sono banche ed uffici vari, il tutto sotto ad una avveneristica tettoia. Completa l’opera una fontana molto originale, al punto da farmi venire la voglia di realizzare un video per poter rivedere il suo meccanismo.

Sotto la Tettoia nella zona dell’Auditorium

La rocambolesca fontana

Esco da qui e percorro per un buon tratto Via San Bassiano verso sinistra, finchè trovo la Parrocchia Santa Francesca Cabrini. Questa sarebbe la direzione che porta a Lodi Vecchio; ho ancora del tempo per poter girare, ma qui non ho ancora terminato…e comunque non sarebbe sufficiente per sobbarcarmi la camminata avanti ed indietro, così decido (purtroppo) di rinviare alla prossima volta tale visita.

Parrocchia Santa Francesca Cabrini

Percorro all’indietro tutta Via San Bassiano (nel senso che torno nella stessa direzione dalla quale sono venuto…e non che cammino di spalle 🙂 ) fino ad arrivare al Castello Visconteo, una ex fortificazione difensiva. In particolare ho qui davanti a me Porta Imperiale, che ne era l’antico accesso.

Porta Imperiale

Proseguo il giro arrivando prima ad osservare Il Torrione e poi ciò che è oggi il Castello stesso, che ospita la Questura.

Il Torrione

Scorcio del Castello Visconteo

Faccio ora una passeggiata al fresco del Parco dell’Isola Carolina…ma a parte una buona dose di verde nel centro cittadino, non c’è molto da vedere, se non questa statua poco prima del suo ingresso da Piazzale Matteotti.

Statua

Quando poi esco dal parco, dalla stessa strada dalla quale ero entrato poco prima, ammiro il monumento a Vittorio Emanuele II. Da qui, vista anche l’ora, arrivare alla stazione ferroviaria è un gioco da ragazzi: il treno di rientro per Milano mi aspetta e la mia vacanza di ferragosto sta per prendere la prima svolta.

Monumento a Vittorio Emanuele II

Arrivo a Milano Centrale e vado subito alla fermata del Terravision con destinazione l’aeroporto di Orio al Serio. Quando arriverò lì penserò a mangiare qualcosa per pranzo.

Conclusione: Lodi è una città di provincia con circa 45.000 abitanti e si trova praticamente alla porte di una metropoli. Per essere questo tipo di realtà, personalmente l’ho trovata abbastanza ricca di cose da vedere e soprattutto piacevole per poter passare una giornata. Come già detto, avessi avuto più tempo avrei completato l’opera con Lodi Vecchio, quindi di materiale per occupare diverse ore ce n’è. Non mi pento quindi della scelta fatta ed anzi, ogni volta che avrò tempo da attendere per una partenza da uno degli scali lombardi non mancherò di ripetere cose come questa.

*** Prosegue con la parte n. 2 ***

 

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