Frascati di domenica: la mia vera gita fuori porta

di admin
Cattedrale di San Pietro

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Secondo week-end post lockdown: dato che (lo ricordo sempre in questo stramaledetto periodo) il confine del lager coincide ancora con quello della regione di residenza non ho altra scelta che dedicarmi all’esplorazione del Lazio. Ieri ho passato un bel sabato a Rieti (vedi post dedicato) mentre oggi ho in programma un’altra delle cose per le quali vado pazzo, ovvero una mega mangiata di sushi in formula “all-you-can-eat” a pranzo. In questa disciplina sono un asso, quasi come nell’organizzazione di viaggi low-cost: riesco a strafogarmi talmente tanto che prima o poi i ristoranti che saccheggio mi butteranno fuori a calci nel sedere. Adoro questa cucina e non posso farci nulla. I puristi diranno sicuramente che la qualità di ciò che mi viene servito è scadente perchè pagare poco equivale a mangiare male, ma a me non me ne importa un accidente; con quello che certi saccenti con la puzza sotto al naso pagano un singolo conto io ci passo un fine settimana in Europa completo di tutto e me ne stra-vanto. Ma un pasto del genere, quasi senza attese tra una portata e l’altra, non va oltre i 60-70 minuti di durata totale; poi resta tutto il pomeriggio libero da riempire. Anche se le ore di luce al 31 maggio sono tante non posso certamente andare molto lontano. E’ proprio così che mi viene l’illuminazione: casa mia sta esattamente a sei kilometri dalla cittadina di Frascati, storica località dei Castelli Romani che, causa la troppa vicinanza, non mi è mai capitato di annoverare tra quelle visitabili. Lo credo bene…dato che la vedo dalla finestra della mia camera da letto o che mi basta girare la chiave nella serratura e fare un paio di passi per esserci! La considero la mia “gita fuori porta” per eccellenza. In passato ci ho sempre fatto delle capatine per prendere un gelato nelle fresche serate estive, per cambiare un po’ aria rispetto ai soliti posti, per ammazzare la noia e poco altro; ma stavolta mi ci metto di impegno e parto con la mappa caricata nello smartphone esattamente come faccio per il resto del mondo. Alla fine l’esperienza riesce benissimo, per cui andiamo a vedere cosa è successo…

Domenica, primo pomeriggio: sto letteralmente boccheggiando per quanto sushi mi sono mangiato fino a poco fa; non faccio quasi in tempo a tornare a casa che già ho in mano lo zainetto con dentro le poche cose che mi serviranno e mi siedo al volante della mia auto con direzione Frascati; una bella passeggiata potrà farmi solo bene, se non altro per accelerare la digestione che sarà lunga e difficoltosa, ma ormai ci sono più che abituato. Un quarto d’ora scarso di guida lungo via Tuscolana mi separa dal parcheggio che a quest’ora (sono da poco passate le 15:00) trovo addirittura lungo Viale Vittorio Veneto, cosa molto difficile durante un giorno festivo in piena primavera. Prendo in mano la reflex ed inizio subito il giro osservando la “Parrocchia di Maria Santissima di Capocroce”; alla sua sinistra (avendo l’edificio religioso di fronte) c’è il “Teatro Capocroce”, fin troppo anonimo per i miei gusti. Pochi passi su Via San Francesco d’Assisi bastano a trovare la “Chiesa di Maria Immacolata”.

Parrocchia di Maria Santissima di Capocroce

Parrocchia di Maria Santissima di Capocroce

Chiesa di Maria Immacolata

Chiesa di Maria Immacolata

Da qui in avanti inizia la salita verso il centro storico vero e proprio, ma assicuro chi legge che ogni singolo passo  ed ogni centimetro di fatica valgono totalmente la pena. In Piazza San Rocco, dove c’è una graziosa fontana, affaccia il bel “Palazzo Vescovile”, oggi sede della Diocesi Tuscolana; è detto anche “La Rocca” perchè ha esattamente tale conformazione e perchè fu la costruzione attorno alla quale nacque il paese secoli fa. A brevissima distanza posso vedere la “Parrocchia di Santa Maria in Vivario”. I vicoli di Frascati che percorro sono sia tenuti molto bene che visibilmente antichi ed è un piacere camminare qui, anche se la maggior parte delle botteghe (tranne coloro che si dedicano alla ristorazione) sono chiuse. C’è ancora poca gente oltre me e questo mi aiuta tantissimo a vivere l’atmosfera particolare del luogo, ma so per certo che la pacchia non durerà a lungo: questa cittadina è meta ambita degli abitanti del circondario e tra non molto il numero dei presenti aumenterà notevolmente. Mentre penso queste cose continuo a guardarmi intorno per non perdermi neanche un particolare e mi fermo ad ammirare la “Chiesa del Gesù” che, purtroppo, ha un un po’ il ruolo di apripista per la meraviglia che segue: la “Cattedrale di San Pietro” domina l’omonima piazza mentre la “Fontana di San Pietro” riesce nel difficile compito di valorizzare quello che sembra un vero e proprio quadro. Impossibile non rimanere a bocca aperta pensando che stiamo parlando di un paese che conta solo 22.000 abitanti. Un “Omaggio alla Madonna” ubicato sulla sinistra della Cattedrale completa la zona.

Fontana di Piazza San Rocco

Fontana di Piazza San Rocco

Palazzo Vescovile - fronte

Palazzo Vescovile – fronte

Palazzo Vescovile - retro

Palazzo Vescovile – retro

Parrocchia di Santa Maria in Vivario - fronte

Parrocchia di Santa Maria in Vivario – fronte

Parrocchia di Santa Maria in Vivario - campanile

Parrocchia di Santa Maria in Vivario – campanile

Chiesa del Gesù

Chiesa del Gesù

Cattedrale di San Pietro

Cattedrale di San Pietro

Fontana di San Pietro

Fontana di San Pietro

Omaggio alla Madonna

Omaggio alla Madonna

Resto il tempo necessario per capacitarmi di ciò che ho davanti agli occhi e poi mi rimetto in moto; supero Villa Lancellotti senza poterla vedere in quanto nascosta da una cancellata e raggiungo il Parco dell’Ombrellino: un tempo era il giardino della villa stessa, mentre oggi è di proprietà del Comune ed è adibito ad area verde ad uso dei locali che qui si rilassano ed organizzano pic-nic sul prato. Finalmente qualcosa mi stampa un sorriso in volto: un pizzico di quella normalità che ci viene derubata da quasi tre mesi me la regalano i bambini che stanno beatamente utilizzando i giochi a loro dedicati in barba agli stupidi divieti attuali. Il mio obiettivo qui è fotografare la “Fontana della Cavallerizza” e ci riesco; al centro della stessa c’era un tempo una bella statua raffigurante Ercole con l’Idra di Lerna, ma oggi ne sono rimasti solo i piedi e gli stinchi. A discreta distanza scorgo anche la “Parrocchia del Santissimo Sacramento”: non avrei potuto usare verbo più giusto poichè la costruzione religiosa sembra custodita gelosamente tra gli alberi. Lasciando perdere la poesia e tornando alla dura realtà…si può sapere quando qualcuno di competenza si deciderà a dare una sfoltita a tutti quei rami? L’ultima camminata in questa direzione mi porta di fronte alla “Chiesa di San Giuseppe Lavoratore”.

Fontana della Cavallerizza

Fontana della Cavallerizza

Parrocchia del Santissimo Sacramento

Parrocchia del Santissimo Sacramento

Chiesa di San Giuseppe Lavoratore

Chiesa di San Giuseppe Lavoratore

Ci metto un po’ a tornare indietro ed a ributtarmi in centro, ma tanto chi mi corre dietro? Su Piazza Guglielmo Marconi trovo più di un punto di interesse e provo ad andare con ordine: un intero lato del perimetro è occupato dall’esposizione delle “Scuderie Aldobrandini” e dal “Palazzo del Municipio”. Tantissima gente è attratta dalla terrazza che si affaccia su Roma, ma non io: la verità è che la distanza è troppo ampia e la visuale non mi ha mai regalato impressioni da ricordare, nè stavolta nè in tutte le occasioni passate in cui ci ho preso un gelato da solo o in compagnia. Il “Monumento ai Caduti” invece mi piace molto, e non mi lascio sfuggire neanche la turisticissima scritta “Frascati”, come ormai buon uso di tutte le località più battute. Ma è qui che mi prende il magone: uno dei simboli di questa cittadina (anche se oggi è usato come centro per cerimonie e banchetti vari) è Villa Aldobrandini. Si tratta di un edificio imponente ubicato ad un piano rialzato rispetto al centro abitato che da lassù fa il padrone incontrastato. Lo giuro…quando ho deciso di venire qui aspettavo quasi solo di poter scattare questa precisa foto, ma appena alzo gli occhi al cielo parte una “vaffa…” di quelli da competizione mondiale perchè metà del palazzo è occupato dalle impalcature. Alla fine del mio personalissimo rosario prometto a me stesso che nel prossimo futuro, quando sarò certo della fine dei lavori, tornerò qui di proposito per quella benedetta immagine da pubblicare nel post, cosa che adesso non posso proprio fare.

Scuderie Aldobrandini

Scuderie Aldobrandini

Palazzo del Municipio

Palazzo del Municipio

Monumento ai Caduti - panoramica

Monumento ai Caduti – panoramica

Monumento ai Caduti - dettaglio

Monumento ai Caduti – dettaglio

La scritta Frascati

La scritta Frascati

Per concludere in bellezza il pomeriggio mi resta una visita attenta a “Villa Torlonia”, altra zona molto bazzicata per relax e passeggiate da chi vive nei dintorni. Ma prima noto la scultura intitolata “La Voce del Vento” dell’artista Roberto Scardella e decido di portarla nel mio album dei ricordi. Appena salgo la prima rampa di scale mi accoglie una fontana che non disdegno di fotografare; particolare pessimo di tale scultura è la presenza di alcuni pesci nella vasca che ne raccoglie l’acqua, motivo per cui qualsiasi bambino passi di li ci si parcheggia per tempi infiniti impedendomi di scattare la mia istantanea. Il parco alla fine non è niente di che, ma la colpa è dell’amministrazione comunale che lascia non funzionanti (e chissà da quanto tempo) sia il “Teatro delle Acque” che la “Fontana del Candeliere”. Il primo è una vera opera d’arte composta da una fontana con acqua che discenderebbe una lunga serie di gradini prima di tuffarsi in una enorme vasca, con una serie di altre fonti minori poste l’una accanto all’altra alla base della fontana stessa. La seconda è ubicata nella terrazza del belvedere (parte superiore del parco), anch’essa desolatamente arida.

La Voce nel Vento di Roberto Scardella

La Voce nel Vento di Roberto Scardella

Fontana allingresso di Villa Torlonia - panoramica

Fontana allingresso di Villa Torlonia – panoramica

Fontana allingresso di Villa Torlonia - dettaglio

Fontana allingresso di Villa Torlonia – dettaglio

Teatro delle Acque - panoramica

Teatro delle Acque – panoramica

Fontana del Candeliere

Fontana del Candeliere

Quando esco da Villa Torlonia posso dire di aver visto tutto quello che potevo. Causa Coronavirus è chiusa la bella “Villa Falconieri” (quindi è inutile anche solo avvicinarsi perchè un cancello ne impedisce l’accesso) mentre “Villa Tuscolana” è da tempo un hotel, cosa che sinceramente mi fa perdere gran parte dell’interesse verso di lei. Il fatto che una volta io abbia cenato nel suo ristorante la rende nella mia mente solo ed esclusivamente un’attività commerciale. Quando salgo in macchina sono le 18:30 e, come immaginavo, la situazione rispetto all’orario del mio arrivo è mutata notevolmente: c’è una marea di gente a piedi ovunque ed un traffico bestiale, roba da costringere gli automobilisti a suonare il clacson per ammazzare la noia (E’ risaputo che a Roma e dintorni fa parte del folklore). Devo ammettere di aver passato oltre tre ore di scoperta e relax in un luogo particolare che per anni ho usato quasi solo come gelateria da passeggio (ovviamente chiedo scusa per questa definizione, ma è la sacrosanta verità). Appena tolgo l’auto dal parcheggio c’è già la fila di coloro che sarebbero pronti a fare a botte pur di infilarsi in quello che era il mio posto. Riguardo me, il solito quarto d’ora mi riporta dritto a casa dove giunge il momento di piazzarmi davanti al computer per scaricare le belle foto scattate nel pomeriggio che sta giungendo al termine.

La conclusione è semplice e scontata: non me l’aspettavo proprio! Sapevo che Frascati fosse una località carina, rinomata e gettonata…ma non potevo immaginare che custodisse tutta questa serie di tesori. La Cattedrale di San Pietro baciata dal sole del 31 maggio è realmente qualcosa di spettacolare e che non ti immagini in un posto così piccolo. Detto ciò, sarei ben poco sincero e realista se consigliassi ad un veneto o ad un pugliese (due esempi a caso tra coloro che abitano lontano) di organizzare un viaggio solo per vedere Frascati; sarebbe una cosa molto riduttiva. Se però vi trovaste a Roma ed aveste tempo libero, una capatina qui non la disdegnerete affatto, anche perchè ci si arriva comodamente in treno dalla stazione Termini in mancanza di un mezzo proprio.

 

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