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Per il ponte del 2 giugno 2017 studio un viaggetto abbastanza complicato; sembra quasi che le cose facili non mi attirino più, ma non è così. Magari ci fossero collegamenti semplici per qualsiasi luogo…; la realtà è che occorre impiegare del tempo prezioso per poter organizzare spostamenti e coincidenze in maniera chirurgica. Due sono le destinazioni raggiunte stavolta, una in Germania (Dresda) e l’altra in Polonia (Wroclaw). In questo post parlerò della prima dedicando un altro racconto alla seconda. Vediamo cosa è successo e soprattutto come sono andato e tornato spendendo il meno possibile.
Venerdi 2 giugno: mentre il centro di Roma è già mezzo blindato a causa delle parate e delle manifestazioni militari che stanno per iniziare, io me la squaglio alla grandissima. Da obiettore di coscienza convinto quale sono, queste cose proprio non mi piacciono. Fosse per me eliminerei totalmente le armi, così il problema sarebbe risolto alla radice. Senza fucili e bombe come si farebbero le guerre? Tirandoci le patate? Sinceramente parlando sarebbe bellissimo da vedere, ma anche un’utopia perchè senza armi i potenti della Terra non potrebbero incutere paura e mantenere il loro status. Quindi che faccio mentre si perpetrano quelle minchiate? Lascio gli altri ad assistere e me ne vado a vedere un altro angolo di mondo, così sicuramente non provoco del male a nessuno. Alle 8:00 in punto parte il bus dall’autostazione Tiburtina diretto a Milano. Viaggiare di giorno per tutte queste ore non è esattamente come di notte: il tempo passa molto più lentamente e, causa sole, si riesce a riposare ma non a dormire come si deve. Alle 15:40 arrivo a Rogoredo e da lì prendo la metro fino a Milano Centrale, poi il Terravision e mi ritrovo all’aeroporto di Bergamo. Sono in netto anticipo, ma l’enorme centro commerciale “Orio Center” allevia l’attesa. Finalmente arriva l’ora di effettuare i controlli di sicurezza, dell’imbarco e del volo verso la Polonia, Wroclaw per la precisione. Quando mi trovo fuori dall’area arrivi vado subito a prendere il bus con destinazione centro e, perfettamente in orario, eccomi all’autostazione locale. Alle 01:55 salgo sul primo pullman della nottata con destinazione Praga. Una volta lì, due ore e quindici minuti di attesa mi separano dal secondo mezzo che finalmente, alle 10:00 del mattino giunge a Dresda. Chiedo via whatsapp al proprietario dell’appartamento che mi ospiterà (stanza privata prenotata su AirBnb) quando avrò la possibilità di entrare e mi viene risposto verso le 15:00. Devo quindi organizzare il giro in base a questa informazione, così decido di piazzare il mio borsone nei lockers e di andare in direzione del centro. “Prager Strasse” è la prima strada che mi accoglie in città, una bella via pedonale piacevole da percorrere. Poco dopo aver superato un supermarket che credo mi tornerà molto utile per la cena e per la serata mi imbatto nella Pusteblumenbrunnen, una fontana originale con l’acqua che fuoriesce nebulizzata da tre “fiori” di metallo.
Sempre lì ci sono altre quattro “vasche” a seguire, ma senza infamia e senza lode. Successivamente noto la scultura per l’amicizia tra i popoli, anch’essa di forma molto particolare.
Ai prossimi punti di interesse ci arrivo passeggiando per qualche minuto (pochi, a dire la verità); l’imponente Kreuzkirche ed il monumento ad Ernst Julius Otto (compositore) mi si propongono davanti. A seguire si apre l’Altmarkt, una piazza abbastanza estesa ma che non propone niente di particolarmente interessante.
Mi sposto poco lontano e precisamente in Rathausplatz, la piazza del Municipio. Oltre al palazzo dell’amministrazione comunale difeso da due leoni è presente il monumento alla “Trummerfrau”: è una figura che rappresenta le donne tedesche che lavorarono faticosamente per ripulire le strade dalle macerie dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Mi addentro sempre di più nel cuore del centro storico e qua iniziano i guai: lavori in corso abbastanza invasivi e transenne fanno la loro comparsa, cosa impossibile da evitare in Germania; dovrò sicuramente fare dei miracoli per fotografare al meglio ciò che è troppo vicino ai disastri urbani. Di fronte a me ho la Fontana della Pace seguita dall’edificio che occupa il Museo dei Trasporti (l’immagine è pessima, ma non potevo fare di meglio per evitare gli ostacoli presenti). La bellissima Frauenkirche si fa ammirare insieme alla statua di Martin Luther che si trova al centro di “Neumarkt”. Più defilato il monumento a Friedrich August II° che fu re di Sassonia dal 1836 al 1854.
Il Palazzo “Albertinum” è il mio prossimo obiettivo; in principio fu usato come armeria mentre oggi ospita un museo. A brevissima distanza c’è la Sinagoga locale (edificio molto particolare, direi) e poi “Rathenauplatz” con le due sculture chiamate “Elbe in Bewegung” ed “Elbe in Ruhe”.
Mi sposto ora all’interno del “Bruhlschen Garten” in riva la fiume Elba. Osservo qui il monumento dedicato a Ludwig Richter (pittore) e la Delphinbrunnen. Una nave usata per brevi crociere fluviali è attraccata al molo n. 4, mentre sull’altra sponda vedo un bellissimo palazzo adoperato a fini governativi regionali. Più lontano c’è lo storico ponte “Augustusbrucke”, uno dei punti di collegamento con la riva opposta della città.
Un palazzo grandissimo e molto bello ospita l’Accademia delle Belle Arti. Da questa distanza è assolutamente impossibile fotografarlo tutto e mi devo accontentare della sua parte più particolare. Magari quando attraverserò il fiume avrò maggiori possibilità.
Vado avanti nella mia passeggiata incontrando un singolare monumento dedicato al Pianeta Terra seguito dalla statua in onore di Ernst Rietschel, scultore.
Mi trovo ora su uno dei punti più suggestivi di tutta Dresda: la Schlossplatz. Una serie di bellezze si susseguono una dopo l’altra ad iniziare dal palazzo che ospita il Tribunale Superiore Regionale, proseguendo con la Hofkirche, con il Castello e col monumento dedicato a Friedrich August I° “il giusto”.
Entro nel Castello, in una parte abbastanza scenografica che prende il nome di Stallhof ; in passato era teatro di spettacoli e tornei equestri. Oggi occasionalmente viene organizzata qualcosa di simile, più il mercatino di natale medievale.
Torno in strada, stavolta dal lato opposto della Hofkirche; qui si apre “Theaterplatz”, nome che lascia facilmente intuire la presenza del Teatro dell’Opera. Al centro della piazza si staglia il monumento in onore di Re Giovanni di Sassonia, mentre un lato dell’area è occupato dal fantastico complesso dello Zwinger. Si tratta di un edificio realizzato in stile barocco che ospita la “Pinacoteca degli antichi Maestri”.
E’ già un piacere ammirarlo, ma il bello viene quando si accede al giardino, un vero capolavoro di verde e fontane al punto che non riesco più ad uscirne a forza di scattare fotografie.
Esco dalla parte opposta rispetto a quella dalla quale sono entrato e mi trovo davanti la “Cholerabrunnen” e la…biglietteria del Teatro dell’Opera. Ebbene sì…sempre chissà cosa ed invece è proprio una biglietteria.
Cacchio!!! Mancano trenta minuti all’appuntamento col proprietario dell’appartamento per poter prendere possesso della stanza e sono abbastanza lontano. Non mi resta altro da fare che invertire la marcia, andare dove devo e poi ricominciare il giro partendo da lì e proseguendo in maniera totalmente diversa rispetto a quanto fatto fino ad ora. Finalmente arrivo alla stazione e prendo il borsone dai lockers; percorro i quattrocento metri che mi separano dall’obiettivo e, quando salgo al piano indicato, mi trovo davanti ad uno spettacolo poco edificante, una delle rarissime delusioni che il famoso sito di alloggi AirBnb mi abbia dato: definire quell’ambiente come pietoso è il minimo che si possa fare, ma ho ben poca scelta ormai. Chiavi alla mano, torno fuori dal condominio. Come dicevo, tornare al punto esatto in cui ho interrotto sarebbe una perdita di tempo colossale, così mi dirigo prima verso la vicina Chiesa Russa Ortodossa e poi verso la Parrocchia Evangelica Luterana di San Luca.
Una buona passeggiata mi porta fin davanti al DDV-Stadion, il bell’impianto sportivo in cui gioca la squadra di calcio locale, la Dynamo Dresda. Attualmente si trova in seconda divisione, ma in passato ha vantato parecchi titoli ed onori ai tempi della Germania Est, raggiungendo addirittura una semifinale di Coppa UEFA nel 1989, davvero un soffio prima della caduta del muro di Berlino ed all’ingresso nel dimenticatoio sportivo. Vedo uno stranissimo movimento di gente e capisco che qualcosa è in corso. Provo ad avvicinarmi all’entrata e chiedo al guardiano se posso dare un’occhiata. Mi fa aprire lo zainetto per vedere se ho bombe o chissà cosa e quando capisce che sono a posto mi fa segno di sì con la testa. Non ci posso credere…mi sto per accomodare in tribuna per qualche minuto. In campo c’è una specie di torneo estivo idiota a campo ridotto, ma la cosa importante è poter scattare le foto che voglio dall’interno.
Torno fuori felicissimo e carico: ho bisogno di energie perchè mi aspetta l’esplorazione del “Grosser Garten” che, come recita il nome stesso, è un giardino enorme. Passeggiando noto molti cittadini locali sdraiati sull’erba a prendere il sole ed a rilassarsi; immagino non debba essere il massimo abitare lontano dal mare. Personalmente in vita mia non ho mai provato una cosa simile e davvero non saprei cosa significa. A parti invertite, sicuramente avrei fatto come loro, cioè avrei trovato dei diversivi. Percorro la “Haupthalle” e mi devo per forza fermare ad ammirare la Mosaikbrunnen: è una fontana e niente più, però la trovo davvero affascinante.
“Difeso” da due statue vedo in lontananza il “Palais Grosser Garten” e, nelle immediate vicinanze dopo averlo superato, il “Palaisteich” ovvero lo Stagno del Palazzo.
E’ il momento buono per andare ben fuori città, a vedere alcune attrazioni decisamente lontane dal centro. Ho tempo e non mi tiro indietro. Durante la lunga camminata posso osservare su Guntzstrasse la particolare fontana chiamata “Der Flugwille des Menschen”; successivamente trovo anche la Trinitatiskirche ed il nuovo cimitero ebraico.
Supero il Waldschlosschenbrucke e, dopo un bel po’…mi trovo all’interno del Lingnerpark, una piacevole area verde con molte zone d’ombra. Qui posso ammirare lo Schloss Albrechtsberg, il Lingnerschloss ed i laghetti qui presenti. Avrei voluto fotografare anche lo Schloss Eckberg ma ci trovo un albergo all’interno, per cui lascio perdere.
Mentre vengo via da questo bellissimo posto succede l’incredibile: in cinque minuti il cielo soleggiato che mi ha accompagnato fino ad ora sparisce e lascia il posto a nuvoloni neri carichi d’acqua; inizia a piovere e l’intensità aumenta col passare dei minuti. Cerco nel minor tempo possibile un posto dove ripararmi e non ho altra scelta che aspettare che smetta di piovere. Non ci vuole un attimo, però alla fine il momento buono arriva e posso continuare sperando che sia stato un temporale passeggero. Certo…che fortuna: proprio ora che ero ben bene fuori città doveva succedere. Arrivo su Martin-Luther platz dove trovo la Kugelbrunnen (fontana a forma di palla), ma soprattutto l’omonima chiesa. Purtroppo la luce del sole non c’è più e la qualità delle immagini da ora in avanti risente moltissimo dell’assenza di questo elemento.
Cammino ancora molto e questa volta arrivo ad ammirare l’imponente Sankt Martin Kirche, poi torno verso la parte di centro storico che ancora mi manca causa interruzione della prima parte del tour.
Arrivo su Albertplatz e qui posso vedere due fontane gemelle che si trovano una per lato al centro della piazza: una si chiama “Stille Wasser”e l’altra “Sturmische Wogen”. Il problema è che ha appena ricominciato a piovere abbastanza forte.
L’acqua continua a cadere incessantemente, così su Neustadter Markt trovo un bar italiano dove mi siedo, consumo qualcosa e faccio due chiacchiere con chi ci lavora; il tutto per avere un tetto sulla testa. Solo quando sono sicuro che la pioggia abbia smesso di rompere le scatole provo a ripartire. Proprio dove mi trovo c’è uno dei monumenti simbolo di Dresda: il Goldener Reiter. E’ una statua d’oro in onore del Re Augusto II° detto “il forte”. Dato che sto per riattraversare l’Augustusbrucke mi viene in mente che potrei provare a fotografare l’Accademia delle Belle Arti da questa posizione, ma il risultato è pessimo: la maledetta luce che il meteo mi offre in quest’ultimo periodo non lascia scampo. Non mi resta che andare a vedere un’ultima cosa, abbastanza strana per la verità: lo Yenidze. E’ un’ex fabbrica di sigarette che oggi ospita uffici. Non è niente di eclatante, solo che mi piacevano le foto di questa figura simil-moschea ubicata quasi nel centro di Dresda. A dire il vero mi pare una costruzione abbastanza fatiscente ed abbandonata a se stessa.
Non ci posso credere! Ricomincia a piovere!!! Capisco che è giunto il momento di dire basta e di avvicinarmi a quella topaia in cui dormirò stasera. Devo farlo un po’ alla volta, fermandomi sotto portici e roba simile per evitare di inzupparmi in maniera esponenziale. Alla fine raggiungo il market vicino alla stazione che avevo visto in mattinata ed acquisto lì la cena e le bibite: non posso certo andare in un locale conciato in questo modo, dato che i miei abiti sono da strizzare. Quando arrivo a destinazione entro e mi chiudo in stanza; ne uscirò domani mattina alle 5:30 per andare a prendere il prossimo Flixbus per spostarmi verso la città polacca di Wroclaw.
In conclusione, Dresda mi ha veramente stupìto. Si…è vero che il centro storico è completamente ricostruito dopo la seconda guerra mondiale, però è stato fatto tenendo fede a quello che era l’originale. Sinceramente credevo di trovare meno punti di interesse perchè se uno parla di Germania difficilmente nomina questa località; invece si è dimostrata una realtà da scoprire in lungo ed in largo e sono stato contentissimo di aver fatto questo ennesimo sforzo. Per chi si trovasse da quelle parti consiglio vivamente una giornata a Dresda.