Passau: Confine tra due stati e crocevia di tre fiumi

di admin
Vista di Passau dall'Innsteg - 1

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Questo racconto è la seconda ed ultima parte del mio ultimo week-end di settembre, quello trascorso in Repubblica Ceca e Germania transitando per l’Austria sia all’andata che al ritorno. Il diario del sabato ha avuto come fulcro la cittadina boema di Cesky Krumlov (vedi post dedicato) mentre oggi, domenica, vado ad esplorare Passau (noi italiani la conosciamo meglio col nome di “Passavia”). Ma che cos’ha questa località tedesca per attirare l’attenzione di un viaggiatore? In primis una serie di punti di interesse molto degna, ai quali si unisce una posizione geografica particolare: è terra di confine tra Austria e Germania ed anche punto di confluenza di ben tre fiumi che sono il Danubio, l’Inn e l’Ilz. Direi che le basi per una giornata positiva ci sono tutte e che, condite con un meteo clamoroso, danno un mix semplicemente perfetto. Andiamo a vedere cosa è successo…

Domenica mattina: la sveglia è alle 5:15 ; quando mi alzo sono nell’hotel di Ceske Budejovice che mi ha ospitato per la notte dopo la stupenda giornata di ieri trascorsa a Cesky Krumlov. Sono diretto a Passau e non vorrei essere al suo posto perchè, poche ore dopo aver visto una località meravigliosa come la cittadina della Boemia Meridionale appena nominata, sarà difficile riuscire a fare di meglio o comunque ad impressionarmi. Preparo tutte le mie cose ed esco dalla stanza alle 5:35 circa; l’ora così piccola è necessaria per poter prendere una combinazione di due treni che vedrà il primo partire alle 6:00 in punto. Fortunatamente ho la stazione a quattrocento metri di distanza e ci arrivo in cinque minuti. Ci vado sparato e senza pensarci su due volte perchè la prima delle due tratte da affrontare (Ceske Budejovice-Linz) l’ho già percorsa qualche mese fa e so che troverò il convoglio li ad aspettarmi, dandomi la possibilità di entrare immediatamente e di prendere un posto senza dover attendere sul binario. Una volta lì non vengo smentito e salgo. Le due ore e ventiquattro minuti previste le passo a dormire per quasi tutto il tempo: il vagone non si riempie mai ed ho a disposizione tutto lo spazio che voglio. Linz è il capolinea, per cui scendo e mi dirigo verso la Spar che già conosco per comprare qualcosa per colazione (Cornetto al cioccolato, yogurt da bere e coca-cola zero gelata). Alle 8:50 ho la coincidenza per Passau e quindi decido di iniziare a mangiare e bere con calma solo quando sarò seduto sul prossimo sedile. Stavolta non ho più il sonno di prima e ci si mette anche la luce del sole ad aiutarmi, per cui i novantatre minuti necessari per raggiungere la destinazione finale li passo vigile ad osservare il panorama; le fermate sono tante e toccano località anche minuscole e questo va a favore delle ferrovie austriache che si preoccupano di dare proprio a tutti un mezzo di trasporto per raggiungere almeno le due grandi città più prossime. Alle 10:23, puntualissimo come sempre, scendo alla stazione di Passau e sono pronto ad iniziare la mia nuova avventura; avrò circa sette ore a disposizione prima di dover andare via, tempo che reputo essere congruo per non mancare proprio nulla. Il sole è alto nel cielo e non ci sono nuvole preoccupanti nei paraggi, però fa abbastanza fresco per il momento e devo continuare a tenere la maglia a maniche lunghe con la quale sono uscito. A poco più di un kilometro da qui ci sono due punti di interesse distaccati da tutti gli altri e dico a me stesso che se non ci andrò adesso sarà poi difficile poterli raggiungere. Imposto il navigatore ed iniziano subito i conflitti tra me e lui: mi dice di svoltare a destra tra venti metri segnalandomi anche il nome della via da seguire, ma in quella direzione vedo solo un muro e nulla di più. Alla fine dei giochi e senza alcuna indicazione stradale noto una scala metallica subito dietro ad un chioschetto che vende kebab e capisco che questo aggeggio infernale intendeva mandarmi su un cavalcavia che oltrepassa i binari da parte a parte. Cavolo…ma scrivere chiaramente che cosa devo prendere era troppo difficile, santo cielo??? Cerco di “sbollire” prima possibile pensando a ciò che mi aspetta ed è così che raggiungo la “Glasscherbenvilla”, una costruzione spettacolare completamente adornata da mosaici di vetro colorati di verde e blu; prima d’ora non avevo mai visto niente di simile. Poco più avanti è la volta della “St. Anton Kirche”: ha tonnellate di alberi davanti alla facciata che quindi risulta inguardabile, ma per fortuna si salva la vista laterale.

Glasscherbenvilla

Glasscherbenvilla

St. Anton Kirche - facciata

St. Anton Kirche – facciata

St. Anton Kirche - vista laterale

St. Anton Kirche – vista laterale

Segue una passeggiata di circa settecento metri che ha la caratteristica positiva di essere tutta in discesa; ad un certo punto due scoiattoli dalla coda enorme si rincorrono attraversando la strada da sinistra verso destra a cinque metri da me e mi gusto i pochi secondi di durata della scena, sopratutto nel momento in cui una macchina li avrebbe potuti prendere in pieno ed invece ha quasi inchiodato per salvar loro la vita; un applauso al guidatore è d’obbligo. Mi aspetta il “Klostergarten”, un’area verde adiacente a “Nibelungenplatz”; qui trovo due fontane: una  è di quelle che zampillano dal pavimento mentre l’altra ha l’acqua che scorre lentamente in alcune vasche comunicanti. Entro ora nell’area dell’ateneo locale per osservare la “Chiesa Universitaria di San Nicola” per poi uscire esattamente dalla parte opposta appena fatto.

Una delle fontane del Klostergarten

Una delle fontane del Klostergarten

Chiesa Universitaria di San Nikola

Chiesa Universitaria di San Nikola

Di fronte a me vedo l’Inn, uno dei tre fiumi che bagnano Passau; il sole illumina l’acqua abbastanza torbida che scorre a velocità abbastanza sostenuta. Lo seguo per qualche decina di metri, giusto il tempo di vedere la Chiesa Cattolica della Resurrezione e poi prendere l’Innsteg, un ponte pedonale che mi permette sia di arrivare sulla sponda opposta che di fermarmi al suo centro per scattare delle foto spettacolari della città.

Chiesa Cattolica della Resurrezione

Chiesa Cattolica della Resurrezione

Innsteg - vista dalla strada

Innsteg – vista dalla strada

Innsteg - percorrendo il ponte

Innsteg – percorrendo il ponte

Vista di Passau dall'Innsteg - 1

Vista di Passau dall’Innsteg – 1

Vista di Passau dall'Innsteg - 2

Vista di Passau dall’Innsteg – 2

Da questa parte ci sono diversi punti di interesse, per cui non perdo tempo e mi metto a cercarli. Il primo non si fa attendere: a pochi passi dalla fine del ponte, sulla destra, c’è un cimitero che ha la “Kirche St. Severin” come custode spirituale. Nella direzione opposta trovo la “Severinstor”, poi accedo a “Lederergasse” passando attraverso una porta storica. Il fondo stradale qui è completamente lastricato per la gioia delle macchine che ci devono passare; la caratteristica di questa zona sono gli edifici che fanno da perimetro alla via: sono tutti estremamente perfetti, curati e colorati e questo porta ad un immediato paragone con le città italiane in cui la spazzatura deborda metro dopo metro. Supero il “Museo Romano di Castello Boiotro” ed ammiro la “St. Gertraud Kirche” alla mia sinistra ed uno storico edificio ubicato al numero 4 di “Kirchenplatz” che scopro essere solo adibito a civile abitazione e centro di studi professionali. Un bello spreco, però è così.

Kirche St. Severin

Kirche St. Severin

Severinstor

Severinstor

Porta di accesso a Lederergasse

Porta di accesso a Lederergasse

St. Gertraud Kirche - 1

St. Gertraud Kirche – 1

St. Gertraud Kirche - 2

St. Gertraud Kirche – 2

St. Gertraud Kirche - 3

St. Gertraud Kirche – 3

Palazzo al n. 4 di Kirchenplatz

Palazzo al n. 4 di Kirchenplatz

Da qui inizio un percorso che si sviluppa in salita, a metà tra strada asfaltata e sentiero sterrato con scalinata; mi porta in cima ad una collinetta dove c’è la “Chiesa del Pellegrinaggio di Maria Ausiliatrice” come attrazione principale, il cui piazzale ospita un piccolo cimitero dedicato ai monaci defunti che hanno contribuito alla vita del complesso religioso. Non è tutto: c’è anche una scultura la cui faccia è tutto un programma perchè arrivare quassù comporta una piccola faticata (so bene che il senso dell’opera è ben diverso, ma immaginarlo a modo mio mi fa sorridere) ed un punto panoramico fantastico sia sulla città che sulla confluenza di due dei tre fiumi che bagnano Passau, ovvero l’Inn ed il Danubio: se si guarda bene l’ultima foto del blocco seguente si noteranno due colori molto diversi che si uniscono.

Chiesa del Pellegrinaggio di Maria Ausiliatrice

Chiesa del Pellegrinaggio di Maria Ausiliatrice

Cimitero dei Monaci defunti

Cimitero dei Monaci defunti

Anche lui si riposa dopo la scalata fin quassù...

Anche lui si riposa dopo la scalata fin quassù…

Passau vista dal punto panoramico della Chiesa del Pellegrinaggio

Passau vista dal punto panoramico della Chiesa del Pellegrinaggio

Confluenza dei fiumi Inn e Danubio

Confluenza dei fiumi Inn e Danubio

E’ il momento di scendere giù e tornare al piano strada; dopo il sentiero sterrato provo a prendere vie diverse rispetto a quelle dell’andata e scorgo un’altra storica torre della quale sulla mappa non c’è traccia. Supero poi il “Marienbrucke” ed attraverso nuovamente l’Inn; qui una piazzetta dà il via ad un vialetto pedonale che i locali usano per passeggiare lungo il corso del fiume nei loro momenti liberi; oltre ai classici giochi per i bambini noto il Monumento per “Ignaz Von Rudhart” (ex primo ministro della Grecia e Commissario Generale e Presidente del Governo a Passau) e lo strano Memoriale per le Vittime del Nazionalsocialismo.

Altra Torre storica di Passau

Altra Torre storica di Passau

Marienbrucke

Marienbrucke

Monumento per Ignaz von Rudhart

Monumento per Ignaz von Rudhart

Memoriale per le Vittime del Nazionalsocialismo

Memoriale per le Vittime del Nazionalsocialismo

Mi addentro per la prima volta nelle vie che formano il centro storico con il chiaro obiettivo di raggiungere “Domplatz”; arrivarci non è difficile perchè, oltre al navigatore che ho sempre con me, è tutto chiaramente indicato. Per sicurezza chiedo ad un passante vestito di rosso che non mi degna di una risposta; probabilmente parla solo un tedesco strettissimo. Una volta lì, lo spettacolo continua: la statua per “Maximilian I° Joseph” Re di Baviera ha alle spalle l’imponente “Dom St. Stephan”. Molto vicino all’edificio religioso, e precisamente alla sua destra, vedo il “Passauer Tolpel” sul quale aleggia una strana storia che spero di aver ben compreso: pare sia la testa di una statua che faceva parte del Duomo quando venne distrutto durante l’incendio della città nel 1662. Su un cartello c’è scritto più o meno così: “Sono caduto dalla Cattedrale di Passau ed il mio bel corpo si è rotto. Nonostante ciò sono ancora qui con solo un po’ di mal di testa”.

Questo passante vestito di rosso non mi risponde...

Questo passante vestito di rosso non mi risponde…

Statua per Maximilian I° Joseph Re di Baviera

Statua per Maximilian I° Joseph Re di Baviera

Dom St. Stephan

Dom St. Stephan

Passauer Tolpel

Passauer Tolpel

Neanche duecento metri mi separano da “Residenzplatz”: qui il lampo di genio del Comune mi colpisce negativamente perchè lo spazio che circonda tutta la “Wittelsbacherbrunnen” è stato concesso ai bar ed ai ristoranti della zona che ovviamente ci hanno piazzato i loro tavolini. Adesso ditemi voi se posso andare a puntare la reflex in faccia a chi sta mangiando; da una parte sarebbe da fare, ma la colpa non è di chi consuma stavolta; devo quindi accontentarmi di un’immagine da lontano e di minore qualità della fontana. Vedo inoltre il Palazzo della “Nuova Residenza Vescovile” che riesco a fotografare a fatica perchè molto grande rispetto al campo visivo che ho a disposizione; come se non bastasse, anche il sole ci si mette contro.

Wittelsbacherbrunnen

Wittelsbacherbrunnen

Nuova Residenza Vescovile

Nuova Residenza Vescovile

E’ la volta della “Kirche St. Michael” che fotografo da altra zona della città perchè la facciata è totalmente schiacciata contro un edificio che ha di fronte. Scendo poche scale e mi ritrovo a passeggiare su un vialetto che costeggia il fiume Inn per cercare la “Schaiblingsturm” che mi regala davvero una bella versione di se. Ormai ci sono: mancano pochi minuti al “Dreiflusseck”, ovvero il punto esatto in cui i tre corsi d’acqua si uniscono in uno solo; il luogo che tempo addietro ho visto dall’alto di una collina, adesso è qui davanti a me. Ma prima ho modo di osservare il “Planetenweg”, cioè un percorso nel quale viene rappresentato il sistema solare in miniatura mantenendo la distanza tra i pianeti in perfetta scala, ed un Memoriale per l’alluvione del Danubio del 1971. Dal “Dreiflusseck” ho anche modo di ammirare il Castello “Veste Niederhaus” (dietro al quale c’è la confluenza tra il Danubio e l’Ilz) e di fare altre foto panoramiche di Passau.

Kirche St. Michael

Kirche St. Michael

Schaiblingsturm

Schaiblingsturm

Uno dei pianeti del Planatenweg

Uno dei pianeti del Planatenweg

Memoriale per l'alluvione del Danubio del 1971

Memoriale per l’alluvione del Danubio del 1971

Castello Veste Niederhaus

Castello Veste Niederhaus

Scorcio di Passau dal Dreiflusseck

Scorcio di Passau dal Dreiflusseck

Proseguo seguendo per la prima volta la sponda del Danubio e mi imbatto subito nel monumento dedicato alla scrittrice “Emerenz Meier” e poi nel “MMK – Museum of Modern Art”. Il passo successivo consiste nell’attraversare il “Prinzregent-Luitpold-Brucke” ma lo faccio solo dopo aver guardato in tutte le salse il Castello “Veste Oberhaus” che raggiungerò tra un po’; è molto molto più in alto rispetto a me e servirà una bella scarpinata per raggiungerlo. Una volta dall’altra parte svolto verso destra in cerca della “Parrocchia Cattolica St. Severin”, anche lei custode spirituale di un cimitero ed anche lei ubicata su di una collinetta, per cui la trovo dopo aver effettuato una salita. Quando torno al piano strada ho il mio primo ed unico contatto col fiume Ilz dall’omonimo ponte; lo devo per forza immortalare in un bello scorcio da tenere come ricordo. Come ultimo punto di interesse da questa parte c’è la “Kirche St. Salvator”.

Dedicato ad Emerenz Meier

Dedicato ad Emerenz Meier

MMK - Museum of Modern Art

MMK – Museum of Modern Art

Castello Veste Oberhaus

Castello Veste Oberhaus

Parrocchia Cattolica St. Severin - vista frontale

Parrocchia Cattolica St. Severin – vista frontale

Parrocchia Cattolica St. Severin - vista laterale

Parrocchia Cattolica St. Severin – vista laterale

Scorcio sul fiume Ilz

Scorcio sul fiume Ilz

Kirche St. Salvator

Kirche St. Salvator

Torno di fronte al “Prinzregent-Luitpold-Brucke”, ma stavolta non devo attraversarlo. Esattamente dall’altro lato della carreggiata inizia la salita verso il “Castello Veste Oberhaus” e non mi tiro certo indietro. Una serie di scalinate non proprio dolci mi attende; finite quelle, inizia un percorso totalmente sconnesso all’interno della cinta muraria che alla fine mi conduce in un cortile dove l’unica cosa degna di interesse è la scultura chiamata “Biga” dell’artista Hans Wimmer. Alla mia destra c’è l’ingresso per l’Oberhausmuseum. Esco dalla parte opposta rispetto a quella dalla quale sono entrato e prendo una salita a sinistra; incontro un Memoriale per i cento anni di fedeltà alla foresta ed alla patria da parte della sezione di Passau della Bayerischer Wald-Verein, un’associazione che si occupa di conservazione della cultura, del folklore e del paesaggio della Baviera. Infine, dopo un po’ di fatica, arriva il meritato premio: il punto panoramico più bello di tutta Passau è davanti ai miei occhi. Devo solo sbizzarrirmi a guardare, filmare e fotografare perchè lo spettacolo merita tantissimo.

Cortile della Veste Oberhaus

Cortile della Veste Oberhaus

Biga di Hans Wimmer

Biga di Hans Wimmer

Castello Veste Oberhaus - ingresso dal lato opposto

Castello Veste Oberhaus – ingresso dal lato opposto

Memoriale per i 100 anni della Bayerischer Wald-Vereine

Memoriale per i 100 anni della Bayerischer Wald-Vereine

Passau vista dal Castello Veste Oberhaus

Passau vista dal Castello Veste Oberhaus

Ovviamente l’immagine qui sopra è solo un bieco tentativo che ho fatto di proporre l’intera visuale da quassù unendo in un collage amatoriale ben quattro foto una accanto all’altra; si vede palesemente che è una ciofeca, ma pubblicare i quattro files singoli spezzati non sarebbe valso a niente, per cui diciamo che va bene così. Spero almeno che i miei sforzi siano serviti a qualcosa. A questo punto ho finito anche quassù, per cui prendo la strada del ritorno e mi fermo ogni volta che trovo qualcosa degno di una sosta.

Castello Veste Oberhaus - varie 1

Castello Veste Oberhaus – varie 1

Castello Veste Oberhaus - varie 2

Castello Veste Oberhaus – varie 2

Castello Veste Oberhaus – varie 2Alla fine della discesa attraverso prima la carreggiata e poi il “Prinzregent-Luitpold-Brucke”; devo solo svoltare a destra da qui ed è proprio ciò che faccio, ma prima dedico cinque minuti all’osservazione della vicina “Klosterkirche Niedernburg”, chiesa che ha altri edifici piazzati ad un metro della facciata che si può immortalare solo da lontano per trarne qualcosa di almeno sufficiente. Poco più tardi ho una sorpresa poco gradita: il Palazzo del Vecchio Municipio è parzialmente sotto restauro e le impalcature lo stanno mangiando. Accanto noto il “Glasmuseum”, sapientemente ospitato da un hotel; in questo modo chi fotografa il museo fa pubblicità anche all’albergo. Molto bella e piazzata in una particolare location è invece la “Stadtpfarrkirche St. Paul”, vedere per credere…

Klosterkirche Niedernburg

Klosterkirche Niedernburg

Glasmuseum

Glasmuseum

Stadtpfarrkirche St. Paul - da vicino

Stadtpfarrkirche St. Paul – da vicino

Stadpfarrkirche St. Paul - panoramica

Stadpfarrkirche St. Paul – panoramica

Per ultimo ho lasciato la zona del centro meno storica e più moderna/commerciale; c’è parecchia gente che cammina nonostante adesso, domenica pomeriggio, i negozio siano chiusi. La bella giornata però invita a prendere un gelato o a bere qualcosa seduti ad un tavolino ed attività di questo tipo, perfettamente funzionanti, stanno facendo affari d’oro. Io non posso farlo perchè mi sono strafogato ieri sera a Ceske Budejovice con una cena mooolto ricca ed oggi devo rimanere a stecchetto per non gettare al vento i risultati che ho raggiunto in quasi un anno di dieta e mantenimento ferrei. Mi dedico a ciò che rimane da vedere e comincio con la “Chiesa Evangelica Luterana”, seguita dalla “Chiesa dello Spirito Santo” che però non è niente di particolare. L’addio me lo danno i due “Leoni di Ludwigsplatz” che segnano il luogo in cui in passato c’era la porta della città.

Chiesa Evangelica Luterana

Chiesa Evangelica Luterana

Leoni di Ludwigsplatz

Leoni di Ludwigsplatz

Mancano circa quaranta minuti all’ora “X” e decido di avviarmi pian piano verso la stazione che non è distante da qui. All’interno c’è l’unico negozio di alimentari aperto e compro una coca cola zero gelata che mi disseta. Alle 17:25 mi faccio trovare nel punto indicato e passa a prendermi un Flixbus diretto a Vienna Erdberg, location che raggiungo dopo oltre tre ore di viaggio. Qui non devo fare altro che attendere un nuovo bus che mi porterà al terminal partenze dell’aeroporto della capitale austriaca. Oggi la Spar sarebbe aperta e potrei fare la spesa, ma la prospettiva di poter usare di nuovo un coupon da McDonald per prendere un menu large+McNuggets ad 8,20 euro mi alletta di più, così faccio il bis di venerdi…tanto queste sono le prime ed ultime cose che mangio per oggi dopo la colazione e quindi sostituiscono due interi pasti; la cosa si può fare. Con lo stomaco pieno torno nella zona in cui ci sono sedie e corrente elettrica; c’è già gente ma non tantissima, per cui trovo subito posto e mi metto a caricare il cellulare con l’obiettivo del 100%. Col passare del tempo qualcuno si è aggiunge alla combriccola e la situazione inizia a diventare complicata; oggi non ho doveri da portare avanti, per cui tirare fuori il computer dallo zaino è inutile. Appena lo smartphone me lo permette saluto la compagnia e vado al piano di sopra che so essere decisamente meno affollato e con sedie un pochino più comode. Alla fine riesco anche a chiudere occhio per circa tre ore prima di effettuare il controllo di sicurezza ed il successivo imbarco: alle 6:20 ho il volo per Fiumicino che parte puntuale. Quando arrivo nel principale scalo romano esco dall’area arrivi ed aspetto il bus che mi porta in centro, poi vado di corsa in ufficio: questa settimana si preannuncia un po’ particolare causa alcune assenze programmate della mia collega di stanza, per cui il nuovo e tanto agognato telelavoro sarà ridotto nei giorni a venire per poi tornare a tempo pieno dal prossimo lunedi.

Giungo alla conclusione di questa giornata a Passau veramente contento. Non era affatto facile darmi una buona impressione dopo aver finito da poche ore la visita di una meraviglia come Cesky Krumlov (vedi post dedicato) ma questa città tedesca semi-sconosciuta c’è riuscita. Non mi pento affatto di aver affrontato notti in aeroporto e tante ore tra treni e pullman perchè ogni sforzo è valso davvero la pena. Da parte mia non posso dirvi di fare lo stesso e di partire dall’Italia solo per Passau perchè la maggioranza delle persone ritiene una follia ciò che studio e metto in pratica, però se vi trovate in Baviera (dove ci sono tantissime belle cose da vedere) non dimenticatevi di questo posto perchè non vi deluderà.

 

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